Per i siciliani che vivono fuori dalla loro terra, tornare in Sicilia durante le festività è diventato più che un semplice ritorno a casa: è ormai una vera e propria "tassa di ricongiungimento familiare". Ogni anno, il tema del "caro-voli" torna ad alimentare dibattiti, con tariffe che sembrano sempre più esorbitanti, soprattutto durante le festività, mettendo a dura prova il budget delle famiglie.
Iniziative della Regione Siciliana: soluzioni "last-minute"
La Regione Siciliana ha messo in campo iniziative "last-minute" per cercare di contrastare l'alto costo dei voli in occasione delle festività, come il noto "Sicilia Express" (di cui abbiamo parlato in un nostro approfondimento). Nonostante il successo di queste misure, non bastano a soddisfare le esigenze di migliaia di siciliani che desiderano tornare a casa per trascorrere del tempo con la famiglia. Il problema, quindi, persiste, e il volo per la Sicilia è diventato un lusso per pochi, soprattutto a Natale e Capodanno, quando i prezzi arrivano a toccare anche i 500 euro per un biglietto A/R da Milano o Bologna. E ora, la preoccupazione è già rivolta alla Pasqua.
"Caro-voli": le prime stime per Pasqua
La Pasqua 2025, che cadrà il 20 aprile, si preannuncia un’altra occasione di spesa significativa per chi desidera passare le vacanze in Sicilia. Analizzando le principali tratte aeree più utilizzate dai siciliani, quelle da Milano, Bologna e Roma verso Catania e Palermo, i prezzi si presentano tutt’altro che accessibili, anche con oltre tre mesi di anticipo.
I voli per Catania
Per i siciliani che partono da Milano, Bologna o Roma, i voli per Catania sono tra i più costosi. Da Milano, un volo diretto A/R per Catania, con partenza il 19 aprile e ritorno il 21 (Pasquetta), parte da una cifra di circa 176 euro, che può arrivare a 195 euro, senza considerare il bagaglio. Da Bologna, invece, i prezzi sono ancora più alti, con voli diretti che oscillano tra i 250 e i 269 euro. Per chi cerca soluzioni più economiche, ma con orari poco favorevoli (come il ritorno all'alba), i prezzi possono scendere a circa 160 euro. Roma, infine, offre un volo A/R per Catania che si aggira intorno ai 100 euro.
I voli per Palermo
Situazione simile per i voli verso Palermo, con partenza da Milano, Bologna e Roma. Da Milano, i biglietti A/R si trovano tra i 186 e i 198 euro, a seconda degli orari. Da Bologna, non si scende sotto i 200 euro, con tariffe che vanno dai 218 ai 252 euro. Da Roma, invece, si trova una tariffa intorno ai 100 euro.
Il turismo penalizzato dal "caro-voli"
Non solo i residenti, ma anche il settore turistico siciliano sta subendo le conseguenze del "caro-voli". Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha recentemente sottolineato che la situazione sta diventando insostenibile. "Non è accettabile che volare verso la Sicilia costi più che volare su New York", ha dichiarato Sangalli, evidenziando le difficoltà che agenzie di viaggio e operatori turistici stanno affrontando. La Regione Siciliana, pur avendo attivato alcune misure per cercare di contenere i costi, dovrà lavorare a lungo termine su soluzioni strutturali che possano risolvere il problema a beneficio di tutti: residenti, turisti e imprese.
Il nodo del rimborso
Un altro aspetto della questione riguarda il rimborso per i residenti. Sebbene la Regione Siciliana offra uno sconto del 50% sui voli per i residenti a partire dal 7 dicembre, molti utenti segnalano problematiche legate ai tempi di rimborso. Nonostante l’iniziativa sia stata ben accolta, i tempi di attesa per il rimborso, che possono arrivare a diversi mesi, continuano a essere una fonte di frustrazione. Se da un lato l’aumento del rimborso dal 25% al 50% è stato positivo, c'è la necessità di migliorare la velocità con cui vengono restituiti i fondi.
La redazione del Quotidiano di Sicilia ha cercato di ottenere un commento dall’assessore regionale Alessandro Aricò, ma non ha ricevuto risposta. La speranza è che le istituzioni possano lavorare insieme per trovare una soluzione che allevi il peso dei "caro-voli" per i siciliani, soprattutto in vista della prossima Pasqua.
Marco Cavallaro
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