I ghiacciai delle Dolomiti stanno vivendo un declino senza precedenti. Non solo la Marmolada, simbolo di queste montagne, ma anche gli altri ghiacciai della regione potrebbero ridursi drasticamente fino a scomparire nei prossimi decenni. A confermarlo è uno studio condotto dall'Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isp) e dall'Università Ca' Foscari Venezia, recentemente pubblicato sulla rivista The Cryosphere. Alla ricerca hanno collaborato il Comitato Glaciologico Italiano, la Società Meteorologica Alpino-Adriatica, l'Arpa Veneto, il Servizio Geologico di Danimarca e Groenlandia, l'Università Tecnica della Danimarca, l'Università Roma Tre e l'Università del Québec a Montreal.
Uno studio inedito sui ghiacciai dolomitici
“Le Dolomiti sono state oggetto di numerosi studi in ambito geologico, geomorfologico e sulla biodiversità. Tuttavia, i ghiacciai di questa regione sono spesso rimasti ai margini dell’esplorazione scientifica, ad eccezione della Marmolada, il più esteso della zona”, spiega Renato R. Colucci, ricercatore del Cnr-Isp e coautore dello studio. “Nonostante le informazioni fornite dai catasti dei ghiacciai italiani del 1962 e del 2015, i dati sulla loro evoluzione nel tempo sono stati finora frammentari e prevalentemente qualitativi. Il nostro è il primo studio a offrire una stima pluridecennale (dagli anni '80 al 2023) della variazione topografica e del bilancio di massa degli attuali ghiacciai montani delle Dolomiti”.
Le tecniche di analisi: un approccio innovativo
La ricerca si è svolta in due fasi:
- Dal 1980 al 2010: utilizzo della tecnica Structure from Motion (Sfm) su immagini aeree storiche.
- Dal 2010 al 2023: integrazione di immagini da droni (UAV) e rilievi Light Detection and Ranging (Lidar) da elicottero, garantendo una maggiore risoluzione e accuratezza.
Al 2023, ultimo anno analizzato dallo studio, si contavano 9 ghiacciai nelle Dolomiti. Tuttavia, la frammentazione della Marmolada in quattro corpi glaciali distinti ha portato il totale a 12.
Un declino impressionante: i dati
“L'area complessiva di questi 12 ghiacciai è passata da oltre 4 km² negli anni '80 a meno di 2 km² oggi, con una perdita del 56%, di cui il 33% solo dal 2010”, afferma Andrea Securo, dottorando dell'Università Ca' Foscari Venezia e coautore dello studio. “Abbiamo rilevato una riduzione media della superficie topografica dei ghiacciai di 28,7 metri dal 1980 al 2023, con il 33% di questa perdita avvenuta tra il 2010 e il 2023. Il ghiacciaio della Fradusta ha subito la riduzione più drastica, con una diminuzione dello spessore medio di 50 metri e una riduzione areale del 90%”.
Il ruolo del cambiamento climatico
Lo studio ha analizzato anche l'evoluzione delle temperature in collaborazione con Arpa Veneto. I dati mostrano un aumento di +2,0°C in 40 anni, pari a circa +0,5°C per decade. Parallelamente, si registra un incremento delle precipitazioni nevose, ma solo alle quote più elevate. Tuttavia, questo fenomeno non è stato sufficiente a compensare la fusione accelerata dovuta a estati sempre più lunghe e calde.
Un futuro senza ghiacciai?
In conclusione, lo studio evidenzia che il 66% della perdita di volume totale è attribuibile al solo ghiacciaio della Marmolada. “Oggi, le aree di accumulo dei ghiacciai delle Dolomiti si trovano al di sotto della linea di equilibrio glaciale alpina, un chiaro segnale che, nel giro di pochi decenni, questi ghiacciai scompariranno o si ridurranno a piccoli corpi glaciali privi di dinamica”, avvertono gli autori. “Purtroppo, il loro destino sembra inevitabile, anche in uno scenario di stabilizzazione climatica ai livelli medi del periodo 1991-2020”.
(Adnkronos)
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