Alessandro Porto debutta all’Ars: “Sono qui per lavorare per i siciliani, con serietà e responsabilità”

Alessandro Porto debutta all’Ars: “Sono qui per lavorare per i siciliani, con serietà e responsabilità”

Alessandro Porto debutta all’Ars: “Sono qui per lavorare per i siciliani, con serietà e responsabilità”

L’Assemblea regionale siciliana attraversa una fase di continuo mutamento. Tra deputati sospesi, supplenti congedati, spostamenti tra gruppi parlamentari e la nascita di nuovi movimenti, a Palazzo dei Normanni si respira già aria di campagna elettorale in vista delle prossime consultazioni.

Le ultime due novità nell’emiciclo più antico d’Europa non sono però volti sconosciuti. Il primo è Salvatore Giuffrida, che torna tra i banchi dell’Ars dopo che la presidente Lantieri ha dato lettura dell’ultima sentenza della Cassazione che ne ha confermato il reintegro. Giuffrida, già deputato in questa legislatura, era stato sospeso in favore di Santo Primavera, “supplente del supplente”. Ora rientra – sembra in via definitiva – per riprendersi il seggio.

Il secondo ingresso è quello di Alessandro Porto, alla sua prima esperienza all’Ars ma con un solido curriculum politico alle spalle.

Alessandro Porto, da Catania all’Ars: “Lavorerò per tutta la Sicilia, partendo dalla mia terra”

Porto ha lasciato l’incarico di assessore comunale a Catania per sedere tra gli scranni del Parlamento siciliano. Il suo passato nelle istituzioni conta un’esperienza nel gabinetto dell’allora presidente del Senato Renato Schifani e il ruolo di capo di gabinetto vicario all’Assessorato regionale all’Energia sotto la guida di Roberto Di Mauro.

Candidato con il Mpa di Raffaele Lombardo, ha giurato il 13 maggio, annunciando subito la sua adesione al Gruppo misto. Alla domanda sull’addio agli autonomisti, Porto ha scelto il riserbo: “Non voglio rilasciare dichiarazioni. È una scelta dolorosa, preferisco tenerla per me”.

L'intervista del QdS ad Alessandro Porto

Onorevole Porto, come sta vivendo l’ingresso in Assemblea?

“Sto cercando di comprendere a fondo il funzionamento di una macchina complessa come l’Ars. Ho esperienza amministrativa, ma questo è un livello diverso. Si tratta di responsabilità vere, qui si decidono le sorti della Sicilia. Voglio capire come essere utile, partendo dalla mia provincia, Catania, senza dimenticare che rappresento tutti i siciliani”.

Arriva a metà legislatura. Come affronta il gap con i colleghi già in carica?

“È vero, parto in svantaggio rispetto a chi ha già due anni e mezzo di attività o anche più. Ma ho ricevuto tanti messaggi di incoraggiamento da cittadini e associazioni che credono nella mia serietà e nel mio impegno. Non posso garantire il risultato, ma garantisco il massimo sforzo. Già al momento del giuramento, quell’intervento iniziale in Aula è stato per me un momento di grande responsabilità e orgoglio”.

Nel suo intervento ha parlato di un periodo tra i più difficili per Regione e Paese. A cosa si riferiva?

“Mi riferivo alla crisi economica, all’emergenza rifiuti, alla carenza idrica e alla sanità in affanno. Sono i temi più urgenti, ma non gli unici. C’è il nodo della povertà, del divario sociale. La manovrina attualmente in Aula, seppur con risorse limitate, rappresenta un segnale concreto di attenzione verso i più deboli. È questa la direzione da seguire”.

La manovrina è stata incardinata oggi. Come sta seguendo i lavori, non avendo un gruppo di riferimento?

“Mi informo con i colleghi e attraverso la stampa. Ho appreso che ci sono 25 milioni da destinare esclusivamente ai Comuni. Non sono tanti, ma è comunque un passo importante. Sto già lavorando per Catania, per onorare l’impegno preso con i miei concittadini: non li abbandonerò. Voglio dimostrare, con i fatti, che il mio nuovo ruolo è un’opportunità per essere ancora più vicino alla mia città”.

Ha già delle proposte da portare all’attenzione dell’Aula?

“Sì, sto valutando due o tre ipotesi concrete. In particolare, vorrei intervenire sulla zona industriale di Catania, oggi al buio nonostante la presenza di molte attività produttive. Riqualificarla sarebbe un primo segnale tangibile”.

Ha una commissione parlamentare di preferenza?

“In realtà, al momento non ci sono posti disponibili, dato che i supplenti precedenti hanno già occupato le caselle. Attendo il rimpasto per capire dove poter contribuire. Ma, le assicuro, non mi interessa tanto la commissione in sé: ovunque mi troverò, lavorerò con impegno. Non serve una poltrona per fare il proprio dovere”.

Mauro Seminara

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