Con l’arrivo dei termovalorizzatori all’orizzonte – seppur ancora lontani dalla piena realizzazione – il settore dei rifiuti in Sicilia inizia lentamente a cambiare passo. L’iniziativa promossa dal governo regionale guidato da Renato Schifani, che prevede un investimento pubblico di 800 milioni di euro per costruire due impianti a Palermo e Catania, promette di rivoluzionare un sistema storicamente dipendente dalle discariche. Un modello che ha mostrato limiti strutturali, costringendo negli ultimi anni a spedire parte dei rifiuti fuori dall’isola per carenza di spazio.
Il caso Caltanissetta TMB
Tra le realtà che si stanno attrezzando per affrontare questo cambiamento c’è la Caltanissetta TMB, azienda di proprietà del gruppo Igmgroup della famiglia Quercioli-Dessena, con sede operativa in provincia di Siracusa. La società è da tempo titolare di un progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico-biologico (TMB) con discarica annessa a Serradifalco (Caltanissetta).
Recentemente, l’amministratore della società, Stefano Selleri, ha presentato una richiesta alla Regione Siciliana per apportare alcune modifiche al progetto originario. Tra queste, spicca la proposta di estendere l’elenco dei rifiuti ammessi in discarica, includendo anche le ceneri pesanti derivanti da impianti di incenerimento, classificate come non pericolose (codice CER 19.01.12).
Modifiche tecniche: “non sostanziali”
Le modifiche richieste sono state presentate all’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente con l’obiettivo di ottenere un parere da parte della Commissione tecnica-specialistica. La società sostiene che si tratti di variazioni non sostanziali, che non incidono sugli impatti ambientali già valutati nel corso della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Tra gli interventi proposti rientrano:
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Realizzazione di un parcheggio per i dipendenti.
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Ottimizzazione dell’impermeabilizzazione della vasca.
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Nuove modalità di gestione del percolato.
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Ampliamento dei codici CER ammessi in discarica.
Nel dettaglio, oltre ai rifiuti già autorizzati nel 2019, Caltanissetta TMB ha chiesto di poter smaltire anche fanghi da trattamenti chimico-fisici, digestato da rifiuti organici, residui da bonifiche ambientali e fluff, ovvero polveri leggere derivanti dalla frantumazione.
Ceneri pesanti e termovalorizzatori
La parte più significativa riguarda le ceneri pesanti (CER 19.01.12), che pur non essendo pericolose, derivano comunque da impianti di incenerimento o pirolisi di rifiuti. Questo rende la richiesta particolarmente attuale alla luce dei progetti di termovalorizzatori previsti in Sicilia, creando di fatto un potenziale collegamento operativo con la futura gestione integrata dei rifiuti.
La società precisa che l’introduzione di questi nuovi codici non comporta un aumento dei volumi autorizzati: il TMB potrà continuare a trattare fino a 50.000 tonnellate annue, mentre la discarica mantiene una capacità complessiva di 450 milioni di metri cubi. Nessuna modifica è prevista nemmeno per la capacità giornaliera o mensile di trattamento.
Validità prorogata fino al 2026
Nel 2023, la Regione ha accolto la richiesta della società di proroga della validità della VIA, che ora resta attiva fino al dicembre 2026. Un tempo utile per completare l’iter autorizzativo, implementare le modifiche proposte e prepararsi a una nuova fase nella gestione dei rifiuti siciliani, in un sistema sempre più orientato verso l’economia circolare e l’autosufficienza impiantistica.
1 Commenti
Violazione di domicilio e wi fi
Monnezza, monnezza, sempre di più in Sicilia ..