Da progetto chiave per il rilancio post-pandemia a possibile occasione mancata: il PNRR in Sicilia rischia di trasformarsi in un clamoroso fallimento. A dirlo sono i dati più recenti, secondo cui appena il 9,4% dei progetti finanziati ha centrato i target previsti.
Un ritardo che potrebbe costare caro: l'Unione Europea ha infatti proposto di reindirizzare le risorse inutilizzate verso spese militari, con l'obiettivo di aumentare i bilanci per la difesa dei Paesi membri.
Cos’è il PNRR e quanto conta per l’Italia
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fa parte del più ampio Next Generation EU, pacchetto da 750 miliardi di euro nato per contrastare la crisi causata dal Covid-19. L’Italia è tra i maggiori beneficiari, con fondi destinati a colmare i divari territoriali, di genere e generazionali. Ma i dati in Sicilia raccontano un’altra storia.
Dati allarmanti: solo il 9,4% dei progetti siciliani ha centrato i target
Secondo la bozza del Defr 2026-2028, in Sicilia solo 2.050 progetti su oltre 22.000 hanno raggiunto i propri obiettivi. Quasi il 57% è ancora in fase di definizione e senza programmazione esecutiva, mentre oltre il 33% ha target fissati ma non raggiunti.
La situazione peggiora se si considerano i progetti in carico ai dipartimenti regionali, dove solo 5 progetti su oltre 2.000 hanno completato tutti i target (0,2%).
Sicilia tra le ultime per spesa: solo il 15% delle risorse utilizzate
A giugno 2025 la Sicilia ha speso appena il 15% dei fondi assegnati, con un miglioramento minimo rispetto ai mesi precedenti. Nella classifica nazionale, è penultima, davanti solo alla Calabria. Al Nord, il Veneto guida con il 35%.
Progetti bloccati: ferrovie e transizione ecologica al palo
Molti interventi strategici, come la tratta ferroviaria Catania–Palermo e i progetti di elettrificazione e transizione ecologica (come quelli di E-distribuzione S.p.A.), registrano percentuali di pagamento vicine allo zero. Alcuni lotti sono già stati esclusi dai finanziamenti PNRR e saranno riprogrammati su fondi alternativi.
Settima rata PNRR approvata, ma crescono i dubbi
Nonostante i ritardi, la Commissione UE ha dato il via libera alla settima rata del PNRR: 18,3 miliardi di euro, destinati a settori come energia, mobilità, università e cybersicurezza. Tra i progetti anche il collegamento elettrico sottomarino tra Sicilia, Sardegna e penisola.
Ma l’UE conferma: nessuna proroga oltre il 2026. I fondi non spesi potrebbero essere dirottati verso il programma europeo di difesa, con un possibile impatto su molte opere incompiute.
La Regione difende i propri dati, ma ammette le difficoltà
La Regione Siciliana contesta le stime di Openpolis, sostenendo che la spesa reale ammonta al 30% per le risorse territorializzate. Tuttavia, anche il report ufficiale del 27 giugno mostra che i dipartimenti regionali hanno speso solo il 20%. La stessa Regione ammette che gli avanzamenti sono in ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Occasione storica a rischio
La corsa contro il tempo per completare i progetti entro giugno 2026 è ormai una sfida complessa. La Sicilia rischia non solo di perdere risorse fondamentali, ma anche di diventare un caso emblematico di inefficienza nella gestione dei fondi europei. E il tempo stringe.
Hermes Carbone
1 Commenti
Mafia, violazione di domicilio, simulazioni con cellulare..
Ci sono tante cose da fare…