Depuratore di Acireale: via libera al progetto tra polemiche, vincoli e prescrizioni

Depuratore di Acireale: via libera al progetto tra polemiche, vincoli e prescrizioni

Depuratore di Acireale: via libera al progetto tra polemiche, vincoli e prescrizioni

Dopo un lungo iter, la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA, VINCA e piano terre e rocce da scavo) per il depuratore di Acireale si è conclusa con esito positivo. Il decreto, firmato l’8 agosto dall’assessora regionale al Territorio Giusi Savarino, autorizza il progetto nonostante le polemiche locali.

La struttura commissariale nazionale per la depurazione, guidata da Fabio Fatuzzo, ha così ottenuto un risultato atteso da decenni. Eppure, la notizia è passata quasi inosservata, nonostante riguardi uno dei problemi più sentiti: la cattiva qualità del mare dovuta ai troppi scarichi diretti.

Le polemiche sulla localizzazione

Il progetto prevede la costruzione del depuratore in via San Girolamo, vicino alla frazione di Aci Platani e non lontano dalle terme di Santa Venera al Pozzo.

La Soprintendenza dei beni culturali ha espresso parere negativo, ritenendo l’area incompatibile in quanto ricadente nel Parco archeologico Valle dell’Aci. Un comitato di cittadini ha manifestato lo stesso dissenso. Tuttavia, Regione e Commissario straordinario hanno stabilito che l’impianto, trattando reflui civili e non rifiuti, può essere realizzato.

L’altalena del Comune di Acireale

La politica locale si è mostrata divisa e incerta. Nel 2024 l’amministrazione comunale, guidata da Roberto Barbagallo, ha espresso parere contrario durante la conferenza dei servizi, richiamando i rischi ambientali segnalati dall’Area marina protetta Isola dei Ciclopi.

Pochi mesi dopo, a febbraio 2025, il Comune ha corretto il tiro, affermando che il dissenso riguardava più il progetto che la localizzazione. Tuttavia, lo stesso sindaco ha nuovamente criticato la scelta, definendola “errata” in quanto troppo vicina a un’area archeologica vincolata.

Le prescrizioni ambientali

Il decreto autorizzativo non è privo di condizioni. Tra le prescrizioni figurano:

  • verifiche preliminari su eventuali ordigni bellici,

  • chiarimenti sull’uso dei fabbricati,

  • aggiornamenti sulle simulazioni dell’impatto odorigeno,

  • soluzioni gestionali per rispettare i limiti di accettabilità degli odori,

  • misure di sicurezza per prevenire ogni rischio di contaminazione.

Particolare attenzione è stata posta anche alle opere a mare, dove saranno scaricati i reflui depurati.

Un’opera attesa da decenni

La mancanza di depuratori in Sicilia è un problema annoso che ha comportato sanzioni europee e costi elevati per i cittadini. Ad Acireale la vicenda si trascina da decenni, tra esitazioni politiche e contrasti con il territorio.

Con l’autorizzazione definitiva, il progetto del depuratore di Acireale sembra finalmente avviarsi verso la realizzazione, anche se le polemiche non sono destinate a spegnersi.

di Simone Olivelli

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