Il dirigente generale del Dipartimento regionale Agricoltura, Fulvio Bellomo, ha firmato un decreto che proroga al 20 settembre 2024 il termine per presentare le domande di saldo dei contributi PSR 2014-2022.
In precedenza, la scadenza era stata spostata dal 30 giugno al 30 agosto, ma restava fissato al 30 agosto il termine per la conclusione dei lavori.
Il decreto prevede inoltre che, in caso di mancata liquidazione delle domande di acconto presentate prima del 2 luglio, i beneficiari potranno presentare la domanda di saldo entro 30 giorni dalla liquidazione dell’acconto.
Le critiche dell’Agci Sicilia
Nonostante la proroga, l’Agci Sicilia non si ritiene soddisfatta. L’associazione denuncia che il provvedimento non risolve i problemi strutturali che da anni frenano l’attuazione dei progetti, in particolare quelli della sottomisura 4.1.
Il presidente Michele Cappadona, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Renato Schifani, all’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo e allo stesso Bellomo, sottolinea: “La proroga al 20 settembre non basta. Avevamo chiesto un rinvio al 30 ottobre 2025, necessario a garantire la sostenibilità economica delle aziende coinvolte”.
Secondo l’Agci, l’attuale proroga rischia di generare tensioni con gli istituti di credito, ridurre i contributi a causa dei ritardi e mettere a repentaglio la sopravvivenza delle imprese agricole beneficiarie.
Le cause dei ritardi
Tra le motivazioni segnalate dall’Agci Sicilia:
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ondate di calore e periodo estivo che hanno rallentato i lavori;
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blocchi burocratici che hanno fermato la sottomisura 4.1 per circa otto anni, senza responsabilità diretta delle imprese;
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la necessità della Regione di certificare le spese entro il 31 dicembre 2024 per non perdere i fondi europei.
Una questione ancora aperta
Per l’Agci Sicilia, la decisione del governo regionale guidato da Schifani rischia di sottovalutare le conseguenze economiche. A subire danni potrebbero essere non solo le aziende agricole, ma anche i professionisti e i fornitori che hanno fatto affidamento sui fondi pubblici.
L’associazione chiede una soluzione più ampia e definitiva, che eviti ulteriori decurtazioni dei contributi e salvaguardi l’intero comparto agricolo siciliano.
di Simone Olivelli
1 Commenti
Ti levo la. Mafia semi voti se no ti perseguita?
Non voto lo stesso!