Sul fronte della responsabilità penale dei medici, il presidente della Simeu, Alessandro Riccardi, invita alla cautela: “Se la valutazione della colpa grave sarà affidata a una commissione nominata dal pm, potremo parlare di scudo penale. Ma se sarà un giudice a stabilirlo, rischia di restare un concetto aleatorio. Se la decisione arriverà solo in fase dibattimentale, per i medici non cambierà nulla rispetto a oggi”.
Pronto soccorso sotto pressione: aggressioni e carenze di organico
Nonostante leggi più severe, le aggressioni agli operatori sanitari non si fermano. “In Piemonte e Liguria le Regioni hanno scelto di costituirsi parte civile in ogni denuncia – ricorda Riccardi –. È un passo avanti, ma serve la certezza della pena per tutelare davvero i lavoratori”.
Intanto, un’indagine Simeu ha segnalato la mancanza di almeno 3.500 dirigenti medici nei pronto soccorso italiani.
Stop ai medici gettonisti, tra deroghe e nuove soluzioni
Dal 31 luglio è scattato lo stop ai medici gettonisti, figure utilizzate per coprire i buchi di organico. Alcune Regioni hanno reagito organizzandosi con contratti per liberi professionisti, “equiparabili oggi agli strutturati”, spiega Riccardi. Altre stanno valutando deroghe tramite i prefetti per garantire i servizi.
Un Ssn più attrattivo: le richieste della Simeu
Secondo la Simeu, servono misure urgenti per evitare il collasso della medicina d’urgenza:
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Aumenti retributivi per rendere il lavoro più attrattivo;
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Riconoscimento del lavoro usurante ancora fermo;
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Snellimento della burocrazia che ostacola i concorsi e la gestione dei fondi;
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Incentivi economici per chi lavora in aree disagiate.
“Se non rendiamo attrattivo il lavoro nella sanità pubblica, sarà sempre più difficile trovare medici disposti a lavorare nei pronto soccorso”, avverte Riccardi.
(Adnkronos)
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