Cantieri in Sicilia tra ritardi e investimenti record: il punto su RFI, ANAS e autostrade

Cantieri in Sicilia tra ritardi e investimenti record: il punto su RFI, ANAS e autostrade

Cantieri in Sicilia tra ritardi e investimenti record: il punto su RFI, ANAS e autostrade

La Sicilia vive una stagione di grandi investimenti infrastrutturali, tra ferrovie, autostrade e strade statali. In totale, oltre 34 miliardi di euro sono destinati a opere di ammodernamento, manutenzione e nuove realizzazioni. Ma a fronte di cifre record, i ritardi nei cantieri continuano a rallentare la trasformazione dell’Isola.

RFI: 23 miliardi per il triangolo Catania–Messina–Palermo

I cantieri ferroviari affidati a RFI ammontano a 23 miliardi di euro (18 già finanziati). Le opere principali interessano l’alta capacità Palermo–Catania–Messina, la linea Catania–Siracusa e il raddoppio Giampilieri–Fiumefreddo.

Molti progetti, però, non riusciranno a rispettare le scadenze del PNRR (giugno 2026), con il rischio di perdere parte dei fondi europei. Tra i problemi: costi lievitati per condizioni geologiche complesse (arsenico), vincoli ambientali e proteste dei comitati locali.

Autostrade e strade: 11,5 miliardi di lavori tra CAS e ANAS

Sulla rete autostradale siciliana sono in corso interventi per 11,5 miliardi di euro. Ma anche qui i ritardi sono numerosi, soprattutto sulla A19 Palermo–Catania, che sarà oggetto di un’inchiesta a parte.

Secondo i dati ANAS aggiornati al 25 settembre:

  • 15 interventi per nuove opere in corso;

  • 195 cantieri di manutenzione (11 sospesi e 1 bloccato).

Emblematico il caso dei viadotti Akragas I e II (Agrigento), con lavori fermi al 20% e contratti rescissi.

Statali in crisi: SS 514, SS 115, SS 121 e SS 189

Sulle strade statali siciliane, la situazione non è migliore:

  • SS 514 Ragusa–Catania: vincoli paesaggistici e archeologici hanno allungato i tempi.

  • SS 115: a fronte di un importo lavori da 254 milioni, l’avanzamento è solo al 13%.

  • SS 121 e SS 189 Palermo–Agrigento: cantieri avviati ma rallentati da cronoprogrammi sfilacciati e contenziosi.

Le criticità: burocrazia, rincari e vincoli ambientali

Tra i principali ostacoli:

  • rincari dei materiali da costruzione;

  • difficoltà logistiche per scavi e forniture energetiche;

  • iter complessi per vincoli ambientali e archeologici;

  • procedure di esproprio lunghe e contenziosi.

Il futuro della Sicilia tra hub e ritardi

Il ministro Matteo Salvini ha definito questi interventi “il più grande investimento infrastrutturale dal dopoguerra”. Una strategia che guarda anche alla futura costruzione del Ponte sullo Stretto.

Se portati a termine, i cantieri trasformeranno la Sicilia in un hub logistico mediterraneo. Ma la sfida resta enorme: conciliare tempi, costi e tutela del territorio.

di Hermes Carbone

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