Tonno rosso e pesca in Sicilia: tra quote, oligopoli e crisi dei pescatori

Tonno rosso e pesca in Sicilia: tra quote, oligopoli e crisi dei pescatori

Tonno rosso e pesca in Sicilia: tra quote, oligopoli e crisi dei pescatori

Negli ultimi decenni il boom del sushi e del consumo di pesce crudo ha rivoluzionato il mercato ittico, Sicilia compresa. Se da un lato ristoranti e importatori hanno visto crescere i guadagni, dall’altro i pescatori si sono trovati di fronte a regole stringenti e a un sistema di quote che ha favorito pochi grandi operatori.

La regolamentazione: le quote per salvare il tonno rosso

Negli anni ’90 il tonno rosso (Thunnus thynnus) rischiava l’estinzione. Per salvaguardarlo, l’Iccat (International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas) ha introdotto un sistema di quote, recepito dall’UE e poi dai singoli Stati membri.
Le catture vengono monitorate da osservatori internazionali e nazionali, con limiti di peso e numero. In Italia le quote per il 2025 ammontavano a 5.283 tonnellate, distribuite principalmente alla pesca a circuizione.

Come si pesca il tonno rosso

Le principali tecniche sono tre:

  • Circuizione, con grandi reti che catturano i banchi di tonni poi trasferiti in gabbie di ingrasso;

  • Palangaro, con migliaia di ami ed esche;

  • Tonnare fisse, un tempo legate alla tradizione della mattanza, oggi marginali.

Il tonno pescato a circuizione viene portato soprattutto in farm di Spagna e Malta, dove viene ingrassato e rivenduto in gran parte al mercato asiatico, in primis quello giapponese.

Un mercato oligopolistico e le ombre della mafia

In Italia sono 19 i pescherecci autorizzati alla circuizione, concentrati nelle mani di poche società, soprattutto campane e siciliane.
Tra i casi controversi spicca quello della Azzurrapesca, legata a Emanuele Catania, imprenditore condannato per mafia e braccio imprenditoriale del clan Rinzivillo. Nonostante la condanna, la sua nave Angelo Catania, con la quota più alta del Paese (319 tonnellate), ha mantenuto l’autorizzazione grazie al passaggio di gestione ai familiari.

Le difficoltà dei pescatori siciliani

Molti pescatori artigianali, come Salvatore Di Mercurio di Siracusa, hanno perso le loro quote e non hanno più possibilità di rientrare nel mercato, nonostante l’aumento degli stock ittici.
Il sistema, che ha privilegiato i grandi armatori, ha lasciato a terra piccole marinerie locali, oggi in profonda crisi economica.

La protesta a Bruxelles

Di recente una delegazione di marinerie siciliane è stata ricevuta dal commissario europeo alla Pesca, Kosta Kadis, per chiedere più equità e sostegno. L’UE promette una nuova strategia di sviluppo per le comunità costiere e isolane, con maggiori fondi e un dialogo diretto con i pescatori.

Conclusione

La pesca del tonno rosso in Sicilia è oggi il simbolo di un settore diviso: da un lato grandi aziende favorite dal sistema delle quote, dall’altro pescatori esclusi e sempre più in difficoltà. La sfida è conciliare tutela ambientale, lotta alla criminalità e giustizia sociale, affinché il mare torni a essere risorsa condivisa.

di Simone Olivelli

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