Manca circa un anno e mezzo alle elezioni regionali in Sicilia, secondo le previsioni di un possibile anticipo del voto a cavallo tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate 2027. Se si votasse in autunno, resterebbero comunque al massimo due anni. Eppure, la crisi politica è già esplosa.
La coalizione di centrodestra che governa la Regione – identica per composizione e conflitti interni a quella nazionale – mostra crepe profonde. All’Assemblea regionale siciliana si è consumato un vero e proprio paradosso politico: dalla manovra economica composta da 54 articoli, l’opposizione ha fatto approvare gran parte delle proprie proposte, mentre la maggioranza è andata in frantumi, bocciando le misure volute dal presidente Renato Schifani e da Forza Italia.
Schifani in minoranza: l’aula di Sala d’Ercole si ribalta
Durante le ultime sedute d’aula, il capogruppo di Fratelli d’Italia ha definito la situazione una “Caporetto” per la maggioranza. Con Forza Italia praticamente fuori gioco, Sala d’Ercole è stata lasciata in balìa dell’opposizione, che ha fatto approvare i propri emendamenti, spesso con voto palese e compatto.
Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e il gruppo Controcorrente di Ismaele La Vardera hanno dato vita a una nuova maggioranza di fatto, decidendo il destino della manovra finanziaria regionale.
Da Waterloo a Caporetto: la disfatta politica della maggioranza
Le voci politiche sono unanimi nel condannare la gestione della manovra da parte del governo Schifani. Il M5S, con il coordinatore regionale Nuccio Di Paola, ha parlato di “una raffica di bocciature” e di “un governo clinicamente morto”. Anche Antonello Cracolici (PD) ha definito il fallimento come il risultato dell’arroganza della maggioranza.
Le proposte dell'opposizione diventano legge
I Cinque Stelle hanno visto approvate numerose misure:
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3,5 milioni per i Comuni per coprire le rette dei disabili psichici;
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300 mila euro al Comitato italiano paralimpico;
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incremento da 8 a 14 milioni per i servizi Asacom e igienico-personali per studenti disabili.
“Il governo è clinicamente morto. Andare avanti sarebbe accanimento terapeutico”, ha dichiarato il capogruppo M5S Antonio De Luca.
Il Partito Democratico si ricompatta e rilancia
Il PD siciliano, sotto la guida di Anthony Barbagallo e con l’appoggio della segretaria Elly Schlein, ha rivendicato un ruolo centrale nella manovra. Il capogruppo Michele Catanzaro ha elencato numerosi interventi approvati:
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4 milioni per libri scolastici;
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3 milioni per aziende zootecniche colpite dalla siccità;
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1 milione per i Centri antiviolenza;
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10 milioni aggiuntivi al fondo per il contrasto alla povertà.
“La variazione di bilancio si è trasformata in una vera Caporetto per il governo Schifani”, ha dichiarato Mario Giambona.
Risultati trasversali: anche dalla maggioranza arrivano proposte condivise
Anche Marianna Caronia (Gruppo misto, Noi Moderati) ha ottenuto risultati significativi, tra cui l’istituzione di un fondo da 1 milione per ausili e protesi destinati ad atleti disabili. Una misura trasversale, condivisa oltre gli schieramenti politici.
Le nomine non c'entrano? Galvagno smentisce
Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha smentito che la crisi sia legata alle nomine negli assessorati alla Salute e all’Asp di Palermo. Con un post pubblico, ha parlato di “rispetto e amicizia” nei confronti di Schifani, rigettando le voci di uno scontro interno. Tuttavia, le norme legate a Fratelli d’Italia e Forza Italia sono state comunque respinte.
La manovra finanziaria è diventata un simbolo del collasso della maggioranza. L’opposizione, compatta e strategica, ha imposto la propria agenda, mentre Schifani e la sua coalizione restano politicamente isolati. A questo punto, il voto sembra lontano, ma la crisi è già tutta politica.
di Mauro Seminara
1 Commenti
Bancomat clonato, corrotti bugiardi.
Desdemona fa meglio..