Abusi sessuali nella Chiesa: Sicilia seconda in Italia per casi accertati

Abusi sessuali nella Chiesa: Sicilia seconda in Italia per casi accertati

Abusi sessuali nella Chiesa: Sicilia seconda in Italia per casi accertati

La Sicilia emerge come una delle regioni italiane più colpite dagli abusi sessuali nella Chiesa in Sicilia, superata soltanto dalla Lombardia. A rivelarlo è il nuovo dossier della Rete L’Abuso, che fotografa un fenomeno drammaticamente radicato nel territorio.

Secondo il report, nell’arco di circa vent’anni sono stati documentati 103 casi di violenze in ambito ecclesiastico, per un totale di 270 vittime accertate. Numeri che rappresentano soltanto il lato visibile di un problema molto più esteso.

Le province più colpite: Palermo in testa

I dati mostrano una distribuzione eterogenea nell’Isola, ma con picchi significativi:

  • Palermo: 20 casi

  • Messina: 16

  • Catania: 14

  • Trapani: 11

  • Agrigento e Siracusa: 10

  • Caltanissetta: 9

  • Enna: 7

  • Ragusa: 6

Il conteggio non include le vittime di pedopornografia, per cui il numero reale sarebbe più alto.

Chi sono le vittime e gli autori

Il profilo delle vittime è estremamente chiaro: 256 su 270 erano minorenni al momento dell’abuso. Il fenomeno colpisce soprattutto i ragazzi: 242 maschi contro 14 femmine.

Quanto agli autori:

  • 82 sacerdoti

  • 1 suora

  • 4 catechisti

  • 16 laici

  • 1 scout

Un quadro che testimonia una responsabilità diffusa all’interno e attorno alle strutture ecclesiastiche.

Un problema radicato nel silenzio

Il report evidenzia come in Sicilia la denuncia sia frenata da un contesto culturale caratterizzato da:

  • forte peso sociale della Chiesa;

  • relazioni personali che spesso scoraggiano l’esposizione pubblica;

  • sfiducia nelle istituzioni.

Secondo la Rete L’Abuso, oltre ai casi documentati esiste un “sommerso” di almeno 63 episodi mai denunciati formalmente, ma verificati per attendibilità.

Casi emblematici a Palermo

Alcuni episodi hanno scosso l’opinione pubblica negli ultimi anni. Tra questi:

  • Un frate appartenente all’Ordine dei Frati Minori Rinnovati, accusato di cinque violenze su donne e minori, anche in contesti religiosi e in occasione di gite.

  • Un sacerdote dell’Arcidiocesi di Palermo, sanzionato in sede ecclesiastica per molestie su un seminarista.

Indagini ancora in corso testimoniano una gestione spesso lenta e poco trasparente.

La trasparenza che manca

A oggi, in Sicilia:

  • solo 5 processi canonici risultano avviati

  • 4 conclusi

  • altri 94 casi non hanno alcun riscontro pubblico.

Un vuoto informativo che la Rete L’Abuso definisce “preoccupante”, aggravato dal fatto che in Italia i vescovi non hanno obbligo di denuncia.

Il caso Bolzano e il confronto nazionale

Un modello di trasparenza arriva dalla diocesi di Bolzano-Bressanone, che ha commissionato un’indagine indipendente di 631 pagine sugli abusi tra anni ’60 e ’80. La pubblicazione ha spinto molte vittime a uscire allo scoperto. Una scelta che, secondo l’associazione, servirebbe anche in Sicilia per spezzare il clima di omertà.

Quali passi sono necessari?

Per fare luce sul fenomeno, gli esperti indicano alcune priorità:

  • commissione indipendente nazionale;

  • maggiore trasparenza delle diocesi;

  • rafforzamento dei servizi di ascolto e tutela;

  • formazione obbligatoria per religiosi e operatori laici;

  • collaborazione più stretta tra istituzioni civili ed ecclesiastiche.

Al momento, però, molte realtà ecclesiastiche restano in silenzio: la Curia di Messina, interpellata più volte, non ha mai risposto.

di Hermes Carbone

risuser

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1 Commenti

  1. Hacker mafiosi in zona I dustriale carini.. In cerca di pin bancari..
    Novembre 17, 2025 at 18:38
    Rispondi

    Non voto..

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