Rubinetti a secco e fiducia ai minimi: l’emergenza acqua in Sicilia fotografata dall’Istat

Rubinetti a secco e fiducia ai minimi: l’emergenza acqua in Sicilia fotografata dall’Istat

Rubinetti a secco e fiducia ai minimi: l’emergenza acqua in Sicilia fotografata dall’Istat

In Sicilia l’acqua arriva a singhiozzo e, quando arriva, non sempre viene considerata sicura. Lo confermano i dati Istat disponibili in open data: il 29,2% delle famiglie siciliane ha dichiarato irregolarità nell’erogazione idrica. Un dato tra i più alti d’Italia, secondo solo alla Calabria (29,9%) e molto distante dalla media nazionale dell’8,7%.

Un divario infrastrutturale che separa Nord e Sud

La distanza tra le regioni italiane è netta. In Lombardia e Valle d’Aosta, così come nella provincia di Bolzano, solo l’1,8% delle famiglie segnala problemi. Il quadro si aggrava ulteriormente quando si analizza la fiducia nell’acqua potabile: in Sicilia una famiglia su due non beve l’acqua del rubinetto, la percentuale più alta del Paese.

Al Nord la diffidenza è minima: in Trentino-Alto Adige riguarda soltanto il 2,3% delle famiglie.

Perché i siciliani non si fidano dell’acqua

Le ragioni della sfiducia sono molteplici. Da un lato c’è un problema di qualità percepita, legato al gusto, alla presenza di calcare o alla torbidità. Dall’altro incide una generale mancanza di fiducia verso istituzioni e gestori, spesso ritenuti incapaci di garantire controlli chiari ed efficaci.

In molte aree dell’Isola persistono criticità strutturali:

  • reti idriche obsolete

  • serbatoi non adeguati

  • scarsa manutenzione

  • dispersione idrica superiore al 50%.

Sono elementi che rendono fragili i sistemi locali, specialmente nei territori dove gli investimenti sono stati insufficienti per decenni.

Il peso economico e ambientale della sfiducia

La preferenza per l’acqua in bottiglia comporta costi aggiuntivi per molte famiglie, soprattutto quelle con redditi più bassi. A ciò si somma un impatto ambientale significativo: più plastica, più rifiuti e maggiori emissioni dovute al trasporto.

Siccità e cambiamenti climatici aggravano la situazione

Gli ultimi anni hanno peggiorato il quadro. I cambiamenti climatici e la riduzione delle risorse idriche rendono sempre più difficile mantenere un’erogazione stabile. In diversi Comuni siciliani il razionamento è diventato una costante per molti mesi dell’anno.

L’Osservatorio Città Clima di Legambiente ha registrato nel 2024 un aumento del 54,5% dei danni causati dalla siccità rispetto all’anno precedente. La Sicilia ha affrontato 43 eventi meteo estremi, tra siccità, alluvioni e mareggiate, posizionandosi tra le regioni italiane più colpite.

di Michele Giuliano

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