Il poeta togolese Kossi Komla-Ebri scrive che “la terra è coperta di passi, i passi riluttanti di chi parte per cercare una casa”. Sono passi che ogni giorno raccontano il viaggio di uomini e donne costretti a lasciare il proprio Paese, ma anche quelli di chi accoglie, protegge e costruisce ponti. È da questa immagine che prende avvio il Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes 2025, presentato a Catania e dedicato quest’anno al tema “Giovani, testimoni di speranza”.
Il documento evidenzia una narrazione nuova dell’immigrazione, lontana da pregiudizi e più aderente alla realtà: una Sicilia che cambia, e una Catania che emerge come capitale regionale dell’accoglienza.
La presentazione del rapporto
La XXXIV edizione del Rapporto è stata illustrata presso il Seminario Interdiocesano Regina Apostolorum, con gli interventi della dottoressa Manuela De Marco (Caritas Italiana), di don Santino Tornesi (Ufficio regionale per le migrazioni CESi) e dei rappresentanti della diocesi.
Secondo don Nuccio Puglisi, direttore della Caritas diocesana, la collaborazione tra Caritas e Migrantes ha un duplice obiettivo: sostenere chi vive il dramma della migrazione e, allo stesso tempo, risvegliare la capacità di accogliere nelle comunità locali. Catania, afferma, “è capace di questo e di altro, se lo vuole”.
Stranieri in Sicilia: Catania prima per residenti
I dati Istat contenuti nel rapporto mostrano un incremento del 5,6% di residenti stranieri in tutte le province siciliane. A guidare la classifica è proprio Catania, con:
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37.692 residenti stranieri
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seguita da Palermo (36.702), Ragusa (35.408), Messina (29.313) e Trapani (23.675)
Nel complesso, la Sicilia conta 209.147 stranieri residenti. L’allarme non è l’immigrazione: il vero dato critico è invece il calo demografico e la continua crescita dell’emigrazione siciliana. I siciliani che vivono fuori regione sono oggi 844.507. Per il decimo anno consecutivo, la popolazione siciliana diminuisce.
Lavoratori stranieri in Sicilia: una presenza strutturale ma poco valorizzata
Il focus sulla provincia etnea, presentato da don Santino Tornesi, evidenzia la provenienza dei migranti — soprattutto rumeni (24,3%), singalesi (10,2%) e albanesi (7,2%) — e il loro contributo al mondo del lavoro.
In Sicilia sono 75mila i lavoratori stranieri, ma la loro integrazione professionale resta incompleta. La maggior parte è impiegata in:
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assistenza domestica
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assistenza agli anziani
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lavori manuali non qualificati
L’agricoltura assorbe il 30,3% degli occupati stranieri, il lavoro domestico il 18,5%. Il rapporto denuncia una forte segregazione occupazionale e un evidente spreco di competenze: il 25,4% dei lavoratori stranieri ha un titolo di studio superiore a quello richiesto dal proprio impiego.
Gli studenti stranieri nelle scuole siciliane
Il Rapporto affronta anche il tema dell’inserimento scolastico. Nel 2023/2024, gli studenti con cittadinanza non italiana sono stati 29.971, con un aumento di oltre mille unità in un anno.
I dati principali:
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oltre 15.887 studenti sono nati in Italia
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le origini sono prevalentemente africane (38%), europee (37,5%) e asiatiche (circa 20%)
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a Catania gli studenti stranieri nella scuola dell’obbligo sono 5.291
La percentuale è ancora inferiore alla media nazionale (11,6%), ma il trend è in crescita. Don Santino Tornesi ribadisce la missione condivisa di Caritas e Migrantes: promuovere accoglienza, solidarietà e inclusione, nel rispetto della dignità umana e della fraternità.
di Martina Tolaro
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