L’esempio della fragilità del territorio madonita, anche dal punto di vista idrogeologico, è emersa nei giorni scorsi in maniera intensa, violenta, per certi versi. Prima a Polizzi Generosa, dove oltre 150 metri di SS 120 è rimasta appesa “a un filo” (chissà per quanto tempo ancora) e dopo, il primo febbraio, nella vicina Petralia Sottana.
Dentro la casa dello sfollato
«Alle 14:15 mia moglie era seduta sul divano, ha sentito un forte rumore. Una parte della casa ha avuto un cedimento. La paura è stata tanta». Lo racconta a QdS Damiano Librizzi, comproprietario di una delle case più danneggiate dalla frana che sta interessando il Comune della Città Metropolitana di Palermo.«Ho accettato di essere intervistato - continua Librizzi - per raccontarvi cosa si vive in momenti come questo, dove si vedono sgretolare i sacrifici di una vita».
Damiano Librizzi, 56 anni, lavora alla scuola elementare di Petralia. Il suo nucleo familiare è uno dei 19 evacuati fin dal pomeriggio in cui il paese veniva letteralmente spaccato in due.Il sindaco, Leonardo Neglia, in quelle ore è stato costretto a “invitare” formalmente circa 30 persone, alcune delle quali hanno trovato accoglienza a casa di parenti e amici, o, come la famiglia Librizzi, in una casa di proprietà in un Comune vicino.
«Per raggiungere il luogo di lavoro - racconta - ogni giorno percorro circa trenta chilometri». Librizzi, come tanti altri concittadini si pone delle domande. Una tra le tante «cosa si è fatto per prevenire la frana».
Una comunità segnata da questi traumi
La comunità petralese non è nuova a questi traumi. L’ultima volta è stata segnata nel 1977 e, secondo quanto ha dichiarato il Direttore del Dipartimento regionale della Protezione Civile, Salvatore Cocina, altri eventi si sarebbero verificati nel seicento e nell’ottocento.
Il proprietario della casa al civico 111 della Via Giuseppe Garibaldi (SS 120), attraverso QdS, chiede al sindaco di «incontrare i cittadini che hanno delle domande da fare. Abbiamo bisogno di risposte», afferma.
Librizzi si commuove, «non è facile dopo avere lavorato una vita a trovarsi in questa situazione. Non possiamo vivere nell’incertezza». Anche il presidente del Consiglio comunale di Petralia Sottana traccia il percorso fatto dall'amministrazione per fronteggiare l'emergenza.
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