ll governo Musumeci ha dato il via libera al bando per la realizzazione di due termovalorizzatori in Sicilia che sorgeranno nell'area di Catania e di Gela. Per il direttore della Srr Catania metropolitana, Carmelo Caruso, si tratta di un importante passo avanti nello smaltimento dei rifiuti sull'isola anche se, per vedere realizzato il primo impianto ci vorranno non meno di sei anni.
Ma in questo frangente, non certo breve, come si andrà avanti a Catania che è tra le aree della Sicilia dove si ricicla di meno?
"Seguiremo l'aria che tira - risponde ironicamente Il direttore Caruso -. Al momento infatti non sappiamo quale linea seguire e non c'è nulla. Noi stiamo cercando solo di ridurre la produzione di rifiuti indifferenziati perché non sappiamo davvero dove andare. Abbiamo recentemente fatto un accordo con la discarica di Enna per sversare in quel sito i rifiuti indifferenziati di sette comuni etnei che hanno una raccolta differenziata che si aggira sul 70%. Quindi ci viene facile smaltire il rimanente 30% nel sito degli Erei. Ma se parliamo di Catania il discorso cambia radicalmente".
In città a che percentuali di differenziata siete arrivati?
"Siamo con i lotti nord e sud su una media che si aggira sul 24%. Con l'affidamento del lotto centro potremmo raggiungere percentuali ben più alte. Ma l'affidamento ci sarà a partire dal 20 giugno".
Molte discariche come quella della Sicula trasporti sono praticamente sature. Dove pensate di poter sversare l'indifferenziato ancora prodotto?
"Nei siti tuttora disponibili e purtroppo abbiamo ancora aperta l'opzione di trasferire una parte di questi rifiuti fuori Sicilia. Martedì avremo un incontro con i dirigenti di Oikos per capire se è possibile prevedere di utilizzare la discarica di Motta S. Anastasia che al momento non sta ricevendo rifiuti. In caso contrario non ci saranno margini per il trasferimento di rifiuti altrove anche se attendiamo di conoscere i risultati della riunione di giovedì scorso a Palermo al Dipartimento regionale rifiuti per capire se sono state individuate altre soluzioni che onestamente al momento non conosciamo".
Per la Srr i termovalorizzatori possono o no essere la soluzione del problema?
"Noi riteniamo che non si possa fare a meno di questi impianti. O si va verso questi insediamenti oppure optiamo per nuove discariche. Bisogna tenere presente che la normativa europea dispone che i Comuni da 2035 non possano conferire in discarica più del 10% del rifiuto prodotto. Questo significa che tutti i Comune tra 10 anni non potranno conferire più rifiuti in discarica perché già il 10% di indifferenziato equivale al rifiuto derivante dalla lavorazione della raccolta differenziata".
Gli ambientalisti, da sempre contrari a termovalorizzatori, sostengono che bisogna puntare sulla differenziata.
"La differenziata non potrà mai arrivare al 100%. Inoltre anche la cenere del termovalorizzatore dovrebbe andare in discarica. Insomma senza inceneritori rischiamo sempre di dover trasferire rifiuti all'estero. Quindi la notizia del bando per i termovalorizzatori in Sicilia è una notizia positiva".
I contrari sostengono anche che questi impianti inquineranno l'atmosfera...
"Non è affatto vero".
Secondo quelle che sono le sue notizie in quale area di pantano d'Arci dovrebbe sorgere il termovalorizzatore catanese?
"Dalle informazioni in nostro possesso c'è un progetto che riguarda un'area non lontana dalle Acciaierie di Sicilia. Si tratterà di un impianto ex novo che potrà lavorare tonnellate e tonnellate di rifiuti giornalieri".
In materia di tonnellate di rifiuti catanesi siete riusciti a ridurre l'ammontare conferito in discarica?
"Abbiamo fatto un lavoro straordinario. Nel 2021 si conferivano in discarica una media di 530 tonnellate di rifiuti al giorno. A marzo 2022 la media è scesa a 408 al giorno. Si tratta di una media di 122 tonnellate in meno al giorno di sversamento in discarica!".
Purtroppo, però, i costi aumentano...
"Esattamente. Se i costi fossero rimasti uguali a quelli del recente passato in questo momento risparmieremmo 35mila euro al giorno di mancato conferimento, per un totale di risparmio mensile di circa un milione. Purtroppo oggi il costo di lavorazione a tonnellata si aggira sulle 240 euro a tonnellata. Sino alla fine dello scorso anno eravamo su una media di 85 euro a tonnellata. E se i rifiuti andranno fuori Sicilia, più si conferirà lontano dal punto di partenza del rifiuto, più i costi della bolletta aumenteranno. Noi non sappiamo come andrà perché abbiamo fatto una gara per il trasporto fuori Sicilia che è andata deserta. Martedì avremo un nuovo consiglio di amministrazione della Srr per fare il punto e vedere come agire".
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