Gestione del rischio idrogeologico: prevenzione, monitoraggio e informazione

Gestione del rischio idrogeologico: prevenzione, monitoraggio e informazione

Gestione del rischio idrogeologico: prevenzione, monitoraggio e informazione

Essere preparati agli eventi climatici estremi significa valutare i rischi, monitorare le criticità e intervenire tempestivamente. Il Dipartimento regionale della Protezione civile ha rivolto nuove raccomandazioni agli enti pubblici, sollecitandoli a rafforzare le attività di previsione e prevenzione.

Un’attenzione particolare è riservata alle cosiddette “interferenze idrauliche”, ovvero quei punti in cui i corsi d’acqua si trovano in prossimità di infrastrutture realizzate dall’uomo. Questi luoghi rappresentano un potenziale rischio idrogeologico, poiché eventi di piena possono provocare:

  • il trasporto di detriti su strade, ferrovie e aree urbanizzate,
  • erosioni delle scarpate stradali adiacenti ai fiumi,
  • danni alle fondazioni di ponti e altre infrastrutture.

Nel 2024, il numero di interferenze idrauliche censite ha superato le 85.500 unità, con un incremento di quasi 3.000 punti critici rispetto al 2023 (+3,4%).

Una mappatura sempre più precisa

L’aumento delle interferenze idrauliche individuate è dovuto a un’accurata revisione topografica condotta nell’ultimo anno. Sono stati aggiunti alla mappa regionale oltre 2.300 chilometri di rete idrografica, evidenziando nuove criticità, in particolare lungo le strade secondarie.

Gli enti locali, sulla base di questi dati, dovranno:

  1. Individuare i punti a rischio e integrarli nei piani di protezione civile.
  2. Ripristinare il deflusso delle acque, rimuovendo eventuali ostacoli che potrebbero causare ostruzioni.
  3. Monitorare le aree critiche e, in caso di allerta meteo, interdire il traffico e predisporre evacuazioni preventive.
  4. Vietare sosta e transito nelle zone soggette a inondazioni durante le allerte meteo-idrogeologiche.
  5. Pianificare interventi strutturali per ridurre il rischio in modo permanente.

Informare per ridurre il rischio

La prevenzione passa anche dall’informazione ai cittadini. La popolazione deve essere consapevole delle fragilità del proprio territorio e delle corrette azioni da intraprendere in caso di emergenza.

Per questo motivo, il Dipartimento della Protezione civile prevede campagne di sensibilizzazione e l’utilizzo di IT-Alert, il sistema di allarme pubblico che invia messaggi di emergenza ai telefoni cellulari nelle aree a rischio. In caso di precipitazioni intense, gli avvisi indicheranno le zone da evitare, tra cui:

  • aree soggette ad allagamenti,
  • zone a rischio frane,
  • sottopassi e piani interrati.

Segnaletica e strumenti per la sicurezza

Per garantire una maggiore consapevolezza dei rischi idraulici, sarà fondamentale installare segnalazioni visibili e strumenti di allerta locale, come:

  • pannelli elettronici con aggiornamenti sulle condizioni meteo,
  • sistemi di allarme visivi e sonori,
  • indicatori di livello dell’acqua nelle zone più esposte.

Solo attraverso un’efficace combinazione di prevenzione, monitoraggio e informazione, sarà possibile ridurre il rischio idrogeologico e tutelare il territorio e i cittadini.

Michele Giuliano

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