A Catania, il tema dei parcheggi non è solo una questione di viabilità, ma un vero e proprio specchio della cultura urbana. Lo sottolinea il sindaco Enrico Trantino, che ha deciso di affrontare con franchezza uno dei nodi più spinosi della quotidianità cittadina: la gestione della sosta.
Con un invito a “abbassare il volume della reazione” e riflettere in modo lucido, Trantino apre una discussione che va oltre l’amministrazione, puntando dritto al cuore del comportamento civico. “Abbiamo sempre piegato le regole alle nostre convenienze personali”, ammette senza mezzi termini.
Il paradosso del parcheggio vuoto e la regola del minimo sforzo
Uno degli esempi più lampanti arriva dal Policlinico: a soli 500 metri c’è il parcheggio Zenone con oltre 1.200 posti gratuiti. Eppure, molti preferiscono parcheggiare in divieto di sosta, ostacolando ambulanze e traffico.
Un atteggiamento che il sindaco definisce “teorema del minimo sforzo”, ricordando con amara ironia una frase di Angelo Magrì: "Il catanese deve entrare con tutta la macchina dal tabaccaio per comprarsi le sigarette."
Parcheggi scambiatori e mobilità sostenibile: infrastrutture ignorate
L’amministrazione comunale ha attivato diversi parcheggi scambiatori — come il Famà, Due Obelischi, Zia Lisa, Nesima e presto anche Acicastello — per incentivare l’uso del trasporto pubblico. Ma la risposta dei cittadini è ancora scarsa: si continua a preferire l’auto, anche per tragitti di pochi minuti.
Trantino riconosce i limiti del trasporto pubblico locale, in particolare su gomma, ma evidenzia come anche gli autobus siano spesso bloccati da auto in doppia o terza fila, segno di un’anarchia che danneggia tutti.
Il centro storico e i parcheggi “invisibili”
Smentendo un mito diffuso, il sindaco afferma che i parcheggi in centro esistono, ma sono spesso sottoutilizzati. Il parcheggio Teocrito, gli stalli a pagamento e il nuovo parcheggio Sturzo con 500 posti auto ne sono prova.
A questi si aggiungerà il futuro progetto privato in Corso Martiri con 1.500 posti interrati. Eppure, si continua a cercare la sosta “sotto casa”, anche se a caro prezzo.
“Parcheggiare ogni giorno è un lusso”: una riflessione sul costo della comodità
Per chi guadagna 900 euro al mese, pagare ogni giorno un parcheggio può sembrare un privilegio. Ma Trantino propone una riflessione: e se in centro non servisse affatto l’auto?
Alcuni residenti che hanno adottato soluzioni alternative, come andare a piedi, raccontano di una Catania diversa, più umana e meno stressante.
Cambiare mentalità: da Catania a una città “normale”
“Se vogliamo una città normale, dobbiamo iniziare da noi stessi”, afferma Trantino. Car pooling, mobilità condivisa, meno egoismo: queste le soluzioni. App come BlaBlaCar o Zego potrebbero ridurre il traffico, ma la cultura della condivisione stenta a decollare.
In qualunque altra città del mondo, camminare per 500 metri è normale. A Catania, invece, viene vissuto quasi come un’offesa.
Una sfida collettiva per una città più vivibile
Il cambiamento è difficile quando implica rinunciare a piccole comodità. Ma la posta in gioco è alta: non si tratta solo di traffico, ma della qualità della vita urbana e dell’identità di Catania.
Vuole essere una città caotica e disordinata o una città moderna e vivibile?
La risposta, suggerisce Trantino, non può più aspettare.
di Gianluca Virgillito
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