“La speranza di ritrovare Denise è sempre presente nei nostri cuori, nonostante il tempo trascorso. L’attesa di una risposta continua a tormentarci, mantenendo accesa la fiamma della ricerca. Desideriamo ardentemente che la verità emerga, per poter finalmente raggiungere un po’ di pace”.
Con queste parole, alla vigilia del ventunesimo anniversario del rapimento di Denise Pipitone, parlano i genitori naturali, Piera Maggio e Pietro Pulizzi.
Il rapimento del 2004
Era il 1° settembre 2004 quando la bambina, a pochi giorni dal compimento dei quattro anni, scomparve davanti casa in via La Bruna a Mazara del Vallo. Bastarono pochi istanti di distrazione e di lei si persero le tracce. Le ricerche furono immediate e si estesero in tutta Italia e oltre i confini nazionali, arrivando anche in diversi Paesi europei.
Un’inchiesta lunga e complessa
Le indagini ipotizzarono un rapimento mirato. Negli anni finirono sotto la lente della magistratura Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, la figlia Jessica Pulizzi e l’ex fidanzato Gaspare Ghaleb.
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Nel 2013 la posizione di Corona fu archiviata.
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Jessica Pulizzi venne assolta in tutti e tre i gradi di giudizio.
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Per Ghaleb intervenne la prescrizione.
L’ultima riapertura dell’inchiesta risale al maggio 2021, ma già a dicembre dello stesso anno il gip ne dispose nuovamente l’archiviazione.
Una ferita che non si chiude
Nonostante archiviazioni e processi, il caso di Denise resta una delle pagine più dolorose della cronaca italiana. Ogni anniversario rinnova il dolore della famiglia e della comunità di Mazara del Vallo, che non ha mai smesso di ricordarla.
A 21 anni dalla sua scomparsa, la ricerca della verità e la speranza di ritrovare Denise non si sono mai fermate.
1 Commenti
Ostruzionismo mafia..
Non fa sa.