Mistero a Lampedusa: scia luminosa, boati e il ritrovamento di un drop tank israeliano

Mistero a Lampedusa: scia luminosa, boati e il ritrovamento di un drop tank israeliano

Mistero a Lampedusa: scia luminosa, boati e il ritrovamento di un drop tank israeliano

Dalla sera di martedì 2 settembre a Lampedusa non si parla d’altro. Una scia luminosa nel cielo, seguita da tre forti boati avvertiti anche a Linosa e in parte nell’agrigentino, ha fatto tremare l’isola.

Non si tratta di un fenomeno del tutto inusuale: terremoti al largo e crolli dei costoni sono eventi frequenti, soprattutto in autunno. Questa volta, però, la coincidenza tra la scia e i boati ha reso il tutto più enigmatico.

La scia luminosa nei cieli delle Pelagie

Intorno alle 21:50 del 2 settembre, una scia luminosa con colori dal verde al rosso-arancio ha solcato il cielo di Lampedusa. L’oggetto si sarebbe diviso in tre frammenti, ciascuno con una breve scia. Poco dopo, la popolazione ha udito i boati.

Il video diffuso dalla pagina “Lampedusa in 2 minuti”, che documentava l’attività della Guardia Costiera, mostra la scia cadere a ovest-nordovest dell’isola, nella stessa zona dove, quattro giorni più tardi, sarebbe avvenuto un altro episodio misterioso.

Il ritrovamento del drop tank israeliano

Il 6 settembre, il peschereccio Andrea Doria si è imbattuto in mare in una sezione di un drop tank israeliano, un serbatoio ausiliario utilizzato dai caccia militari.

Il serbatoio emanava ancora un forte odore di carburante e non mostrava segni di lunga permanenza in acqua, lasciando supporre che fosse lì solo da pochi giorni. La Capitaneria di Porto di Lampedusa ha inviato la motovedetta B127 per il recupero.

Il collegamento con la base di Sigonella

Un dettaglio curioso alimenta i dubbi: circa un’ora prima della scia, sulla pista della base militare di Sigonella (Catania) erano atterrati dei velivoli israeliani. Caccia e cargo dell’IAF (Israeli Air Force) potrebbero aver utilizzato i drop tank per la traversata da Israele alla Sicilia.

Restano però due incongruenze:

  1. L’impatto di un drop tank in mare non sarebbe stato sufficiente a provocare boati percepiti a chilometri di distanza.

  2. La rotta dei velivoli israeliani diretti a Sigonella non coincide del tutto con la direzione della scia osservata da Lampedusa.

Dubbi e ipotesi sul mistero

Il ritrovamento del serbatoio ha rafforzato l’ipotesi, mai confermata da autorità italiane o israeliane, di un possibile incidente aereo nel Canale di Sicilia. Tuttavia, senza riscontri ufficiali, il mistero rimane e le congetture si moltiplicano.

Le rassicurazioni del sindaco Mannino

Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, ha escluso categoricamente la presenza di tracce di esplosivi o materiale radioattivo nel drop tank.

Ha inoltre criticato duramente le dichiarazioni della senatrice M5S Dolores Bevilacqua, che aveva parlato pubblicamente di “missile israeliano”, accusandola di aver creato allarme ingiustificato tra cittadini e turisti.

Azioni legali per tutelare l’isola

Mannino ha annunciato che l’amministrazione comunale si riserva di valutare azioni legali a tutela dell’immagine e della sicurezza di Lampedusa e Linosa. Ha infine rivolto un appello alla responsabilità istituzionale, chiedendo di evitare speculazioni infondate che potrebbero danneggiare la serenità e l’economia dell’isola.

di Mauro Seminara

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