Per la prima volta, a Palermo, un bambino figlio di due madri ha ottenuto il riconoscimento ufficiale. Un passaggio storico che segna un’importante evoluzione nei diritti civili e familiari in Sicilia, aprendo la strada ad altre famiglie arcobaleno in attesa di ottenere lo stesso diritto.
Il precedente della Corte Costituzionale
La vicenda si inserisce nel solco della recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito come negare il riconoscimento della madre “intenzionale” violi i diritti fondamentali del minore, tra cui:
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un’identità giuridica chiara
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stabilità familiare
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tutela piena da entrambe le figure genitoriali
Un percorso a ostacoli nonostante la giurisprudenza
Nonostante il chiaro orientamento della Consulta, la coppia palermitana ha affrontato difficoltà burocratiche. Secondo la loro legale, il Comune avrebbe evidenziato “l’assenza di un chiaro riferimento normativo” e l’attesa di linee guida ufficiali, in contrasto con quanto avviene in altri Comuni dove il riconoscimento avviene più rapidamente.
Diffida e determinazione: così è arrivata la svolta
La situazione si è sbloccata solo dopo una diffida formale. L’avvocata ha richiesto un appuntamento per il riconoscimento, avvertendo che in caso di rifiuto avrebbe sporto querela per omissione di atti d’ufficio. Questa azione ha portato all’iscrizione della seconda madre all’anagrafe, creando un precedente che potrebbe agevolare le future istanze di altre coppie.
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