I dati Istat sul periodo 2022/2023 evidenziano una situazione critica per le competenze linguistiche e numeriche dei giovani siciliani.
Oltre ai tanti ragazzi che non studiano e non lavorano (Neet), cresce anche il numero di studenti che ripetono l’anno scolastico negli istituti superiori.
Competenze sotto la media nazionale
Nelle città metropolitane di Palermo, Reggio Calabria, Napoli e Catania, gli studenti delle scuole medie inferiori con livelli insufficienti superano:
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48% in competenze alfabetiche
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60% in competenze numeriche
Alle superiori, la situazione peggiora ulteriormente:
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A Palermo, oltre il 61% non raggiunge competenze adeguate in italiano
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Sempre a Palermo, il 68% ha gravi carenze in matematica
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Seguono Catania (65,4%) e Messina (57,9%)
La media nazionale si ferma al 38,5% per l’italiano e al 44,2% per la matematica, segnando un divario netto con il Mezzogiorno.
Differenze di genere
Il report mostra anche disparità di genere:
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I ragazzi ottengono risultati migliori in matematica
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Le ragazze si distinguono nell’italiano
Tuttavia, il numero dei ripetenti rimane elevato: nel 2021/2022 sono stati 6,6 ogni 100 iscritti alle superiori. I ragazzi registrano performance peggiori (8,2% contro 4,9% delle ragazze).
Palermo tra le città con più bocciature
La Sicilia presenta dati molto variabili:
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Palermo: 8,1% di ripetenti, terza in Italia dopo Cagliari (11,5%) e Genova (8,2%)
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Catania: 6,9%, quasi in linea con la media nazionale
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Messina: 5,6%, sotto la media italiana
Giovani e titolo di studio: Sicilia in coda
Il calo delle competenze si riflette anche sul titolo di studio:
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Media nazionale diplomati 20-24 anni: 86%
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Palermo: 78,6%
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Catania: 78,1%
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Messina: 85,7%
Neet: Sicilia maglia nera in Italia
Grave anche il fenomeno dei Neet (15-24 anni):
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Palermo: 14,4%
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Messina e Catania: 13%
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Media nazionale: 8,3%
Nord e Sud a confronto
Il divario educativo è evidente:
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Mezzogiorno: fragilità diffuse, oltre il 60% degli studenti con competenze insufficienti
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Nord Italia (Milano e Bologna): studenti con carenze linguistiche e numeriche sotto il 36%.
di Michele Giuliano
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