L’Italia ha pienamente rispettato il nuovo parametro unico della spesa netta previsto dal Patto di Stabilità riformato. È quanto emerge dalla valutazione pubblicata dalla Commissione europea a Strasburgo, che include l’analisi per tutti gli Stati membri dell’Eurozona. La performance positiva fa prevedere che il Paese possa uscire già a giugno dalla procedura Ue per deficit eccessivo, riportando il disavanzo pubblico sotto la soglia del 3% del Pil.
Secondo le stime aggiornate, l’Italia si trova dunque in linea con i requisiti fissati dal Consiglio europeo per porre fine alla fase di sorveglianza rafforzata sui conti pubblici.
L’attesa di Bruxelles sull’aumento della spesa per la difesa
Parallelamente, la Commissione si aspetta che, una volta superata la procedura per disavanzo eccessivo, il Paese aumenti gradualmente la propria spesa per la difesa, come raccomandato dall’Ue. A tal fine, potrebbe essere utilizzata la nuova clausola nazionale di salvaguardia, che consente una deroga temporanea alle regole di bilancio: fino a quattro anni e con un margine di deficit aggiuntivo fino all’1,5% del Pil oltre la soglia del 3%.
I dati più recenti mostrano una spesa militare italiana pari all’1,4% del Pil nel 2021, scesa all’1,3% nel 2024, e prevista in ulteriore lieve riduzione all’1,2% nel 2026. Una flessione percentuale dovuta soprattutto alla crescita economica, con livelli di investimento sostanzialmente stabili in valore assoluto.
Il rispetto del parametro sulla spesa netta
Nel quadro riformato del Patto di Stabilità, il controllo dei conti pubblici si basa principalmente sulla crescita della spesa netta. Secondo le previsioni economiche d’autunno 2025:
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nel 2025 la spesa netta italiana dovrebbe aumentare dell’1,2%, sotto il limite massimo dell’1,3% indicato dal Consiglio;
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nel 2026 la crescita prevista è dell’1,5%, entro il tetto dell’1,6%;
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in termini cumulativi rispetto al 2023, l’aumento previsto è dello 0,5%, al di sotto del limite dello 0,9%.
La Commissione conclude quindi che il documento programmatico di bilancio italiano rispetta pienamente i valori di riferimento, contribuendo al percorso verso la normalizzazione del deficit.
Le prossime tappe del Semestre europeo
La valutazione proseguirà nel pacchetto di primavera del Semestre europeo, atteso per giugno 2026. In quella sede saranno analizzate l’attuazione delle riforme, gli investimenti programmati e le misure collegate all’estensione del periodo di aggiustamento fiscale.
(askanews)
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