Meloni a Washington il 17 aprile per "discutere" dei dazi con Trump

Meloni a Washington il 17 aprile per "discutere" dei dazi con Trump

Meloni a Washington il 17 aprile per “discutere” dei dazi con Trump

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, volerà a Washington il prossimo 17 aprile per incontrare Donald Trump e affrontare direttamente il tema dei dazi, proponendo la formula “zero per zero”. Si tratta di una strategia condivisa anche dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, che punta a un’intesa per evitare un’escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti.

Nel frattempo, il governo italiano mette in campo 25 miliardi di euro, provenienti da PNRR e fondi di coesione, a sostegno di imprese e lavoratori. Lo ha annunciato la stessa premier nel corso di un incontro a Palazzo Chigi con le principali categorie economiche, affiancata dai vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini (in videocollegamento), dai ministri Giorgetti, Urso, Foti, Lollobrigida, e dai sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari.

“Dazi sbagliati, ma niente panico”: l’appello della premier

Meloni ha definito la decisione di Trump “assolutamente sbagliata”, sottolineando che avrà effetti negativi sia per l’Europa che per gli Stati Uniti. Tuttavia, ha invitato alla cautela: “Le esportazioni italiane verso gli USA rappresentano circa il 10% del nostro export totale. L’introduzione di dazi può ridurre questa quota, ma è troppo presto per quantificare l’impatto e non bisogna farsi prendere dal panico”.

L’obiettivo, secondo la premier, è evitare reazioni allarmistiche che “rischiano di fare più danni della misura stessa”.

Tre linee strategiche per affrontare la crisi dei dazi

1. Dialogo con gli USA e ruolo dell’UE

Il primo pilastro dell’azione di governo è il negoziato con gli Stati Uniti, da condurre insieme all’Unione Europea. Meloni ha elogiato l’attuale approccio comunitario, volto a una trattativa “non escalatoria”, chiarendo che l’Italia non avrebbe sostenuto una posizione più aggressiva. La proposta sul tavolo resta la formula “zero per zero”, che prevede l’azzeramento reciproco dei dazi.

2. Pressione sull’Europa: “Serve un cambio di passo”

Meloni ha criticato l’inerzia e l’iper-regolamentazione dell’UE, definendola “soffocata dalle regole”. Tra le priorità: correggere il Green Deal, semplificare le normative, potenziare la competitività delle imprese, accelerare la riforma del mercato elettrico e rilanciare il mercato unico europeo. Tra le ipotesi, anche una “moratoria regolatoria” fino a quando non sarà chiaro il contesto globale.

Inoltre, ha lanciato un appello a difendere il mercato interno europeo dagli effetti della sovrapproduzione cinese e asiatica, che rischia di mettere in crisi interi settori industriali.

3. Sostegno all’economia italiana con 25 miliardi

Il governo ha individuato risorse disponibili e immediatamente attivabili, senza impatto sulla finanza pubblica:

  • 14 miliardi saranno rimodulati dal PNRR, da destinare al sostegno dell’occupazione e al miglioramento della produttività.

  • 11 miliardi saranno riprogrammati nell’ambito della politica di coesione, recentemente riformata grazie alla proposta del vicepresidente Fitto.

  • Queste risorse serviranno a tutelare imprese e lavoratori più esposti agli effetti dei dazi, con l'accordo della Commissione Europea.

Piano Sociale per il Clima e sostegno all’export

Meloni ha inoltre ricordato che è in fase di consultazione pubblica il Piano Sociale per il Clima (2026-2032), che assegnerà all’Italia circa 7 miliardi di euro. Il piano mira a ridurre i costi energetici per famiglie e microimprese, sostenendo la transizione verso tecnologie pulite e più efficienti.

Infine, il governo punta a rafforzare gli strumenti di sostegno all’export, potenziando le attività di ICE, Simest e Sace, con l’obiettivo di rendere le imprese italiane più resilienti nel contesto globale.

(askanews)

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