Il Dipartimento delle Attività Produttive della Regione Siciliana ha ufficialmente prorogato al 30 settembre 2025 il termine per la presentazione delle proposte di partenariato pubblico-privato (PPP) per il rilancio delle Terme di Acireale e Sciacca.
Gli avvisi, pubblicati sul portale del Dipartimento tecnico regionale, riguardano la concessione della progettazione, realizzazione e gestione dei complessi termali. Un'opportunità attesa da tempo, ma che ancora solleva dubbi e richieste di chiarezza da parte dei sindacati.
Perché è stata concessa la proroga
Secondo la Regione Siciliana, il rinvio si è reso necessario per la complessità degli adempimenti tecnici e progettuali richiesti agli operatori economici.
Il presidente Renato Schifani ha dichiarato: “Il piano di riqualificazione delle Terme sta riscontrando forte interesse. La proroga consente una più accurata elaborazione delle proposte progettuali”.
Terme di Acireale: storia, successo e declino
Le Terme di Acireale vantano una storia millenaria, risalente all’epoca greco-romana, quando le sorgenti sulfuree e salso-bromo-iodiche erano già utilizzate per fini curativi.
Periodi chiave:
-
1873: nasce lo storico stabilimento Santa Venera
-
Anni ’80: apertura delle moderne Terme di Santa Caterina
-
Fino ai primi anni 2000: forte afflusso turistico e sanitario
-
2015: chiusura definitiva e liquidazione della Terme di Acireale S.p.A.
Da allora, il complesso è in stato di abbandono, tra degrado e attese mai mantenute.
Investimenti previsti e modello di rilancio
Il piano complessivo punta a rilanciare le Terme come poli termali, turistici e culturali, con un investimento totale di circa 184 milioni di euro, di cui:
-
Oltre 90 milioni pubblici stanziati dalla Regione Siciliana
-
Restanti fondi a carico dei partner privati
Principali obiettivi del progetto:
-
Ristrutturazione e ammodernamento degli impianti
-
Offerta di trattamenti medici specialistici e wellness
-
Strutture ricettive e attività culturali
-
Incentivi economici: canone di concessione ridotto allo 0,5% del fatturato
La posizione di Cisal Catania: servono tempi certi e trasparenza
Non manca il monito della sigla sindacale Cisal Catania, con il responsabile provinciale Giovanni Lo Schiavo che sottolinea: “Apprezziamo l’impegno economico, ma troppe proroghe e l’assenza di un cronoprogramma sollevano dubbi sulla reale volontà politica”.
Cisal chiede:
-
Un cronoprogramma vincolante
-
Salvaguardia dei livelli occupazionali storici
-
Coinvolgimento attivo del territorio e dei lavoratori
-
Superamento dell’immobilismo istituzionale
“Il tempo non può diventare un alibi – conclude Lo Schiavo –. Servono azioni concrete per fare delle Terme un simbolo di salute, cultura e lavoro”.
Un’occasione storica da non perdere
La proroga al 30 settembre 2025 rappresenta un’opportunità per attrarre investimenti qualificati e rilanciare due realtà storiche nel panorama termale italiano. Ma il rischio di restare impantanati in un limbo burocratico è ancora alto, se non si agisce con trasparenza, visione e ascolto del territorio.
Lascia una risposta