Mancano pochi giorni al 31 dicembre, una data critica per oltre 600 lavoratori della Almaviva Contact Spa, destinati a perdere lavoro e sostegno economico con la scadenza della cassa integrazione a zero ore, non prorogabile. La crisi del settore dei call center, accentuata dalla delocalizzazione all'estero degli appalti, ha colpito duramente, soprattutto in Sicilia, dove 469 posti di lavoro sono in bilico, con 316 dipendenti a Palermo e 153 a Catania.
Un accordo disatteso e una crisi senza soluzioni
Il 19 dicembre 2023, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), era stato firmato un accordo quadro per favorire la ricollocazione dei lavoratori Almaviva. Tuttavia, l'azienda ha confermato l'intenzione di abbandonare il settore, ritenuto non più sostenibile. L’impegno delle istituzioni, ministeri inclusi, non ha prodotto risultati significativi, lasciando i dipendenti senza prospettive.
La situazione è particolarmente grave per la Regione Siciliana, che rischia di vedere altre 300 famiglie entrare in una crisi economica e sociale. L'assessore regionale alle attività produttive, Edy Tamajo, ha sottolineato l'urgenza di trovare soluzioni: "Non possiamo ignorare l’impatto sociale di questa situazione. Faremo il possibile per evitare una crisi di tali proporzioni."
Operatori del numero 1500: un'occasione persa
Tra i lavoratori a rischio, ci sono gli operatori del numero di pubblica utilità 1500, istituito durante la pandemia per fornire informazioni sanitarie. Nel 2022, era stato proposto di ricollocarli nel settore sanitario attraverso progetti come il “Super CUP”, un sistema per ridurre le liste d’attesa. Tuttavia, ostacoli burocratici hanno impedito la realizzazione di questa idea, lasciando senza tutela circa 200 operatori ancora attivi solo a Palermo.
Con la chiusura del numero 1500 il 20 settembre 2024, avviato temporaneamente per la campagna informativa estiva "Proteggiamoci dal caldo", anche questa opportunità è svanita. I sindacati hanno definito la gestione del 1500 un fallimento, aggravando ulteriormente la situazione dei lavoratori Almaviva.
Tavoli tecnici e speranze residue
I sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, UilCom-Uil e Ugl-Telecomunicazioni si riuniranno nei prossimi giorni con il Mimit per affrontare la crisi. Un incontro è previsto domani a Roma, mentre martedì ci sarà un tavolo tecnico a Palermo presso l’Assessorato regionale.
Edy Tamajo ha ribadito: "Il supporto del Mimit è essenziale per individuare soluzioni concrete." Tuttavia, con meno di tre settimane a disposizione, il tempo stringe e la possibilità di un futuro incerto per centinaia di famiglie sembra sempre più concreta.
Conclusione
La vertenza Almaviva rappresenta un nodo cruciale per il settore dei call center in Italia e, in particolare, per la Sicilia. Mentre le istituzioni tentano di salvare posti di lavoro, l’incapacità di arginare la delocalizzazione e di realizzare progetti strutturali lascia i lavoratori in una condizione di incertezza. Il conto alla rovescia verso il 31 dicembre segna l’urgenza di azioni decisive, in un panorama di sfide che si trascina da troppo tempo.
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