“Il nostro Paese si trova oggi davanti a sfide economiche cruciali, prima fra tutte la carenza di lavoratori qualificati in settori strategici. Una criticità che rischia di compromettere la nostra competitività internazionale.”
Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un videomessaggio inviato in occasione dell’evento "Le competenze per il Made in Italy", promosso da Unioncamere.
Le competenze come asset strategico
“Le competenze sono un asset imprescindibile, soprattutto per il Made in Italy – ha dichiarato Urso –. Occorre investire con determinazione per rispondere alla domanda delle imprese, formare lavoratori all’altezza e colmare i divari esistenti tra domanda e offerta di competenze”.
Crescita occupazionale: un’Italia che cambia
Urso ha rivendicato i risultati ottenuti dal governo sul fronte dell’occupazione:
“Dall’inizio della legislatura, nell’ottobre 2022, ad oggi, abbiamo superato il milione di nuovi posti di lavoro. Oggi abbiamo 24,3 milioni di occupati, di cui oltre 16,5 milioni a tempo indeterminato. In particolare, 10 milioni sono donne: è un record storico di occupazione femminile in Italia”.
La sfida della formazione: oltre 200mila posti da coprire entro il 2027
Il ministro ha poi evidenziato la necessità urgente di colmare il divario tra formazione e richieste del mercato:
“Entro il 2027, solo nei settori della meccatronica e dell’informatica, saranno necessari oltre 200.000 lavoratori qualificati, a fronte dei 115.000 attualmente disponibili. Anche le competenze green sono sempre più richieste, ma le aziende faticano a trovare figure preparate”.
Il ruolo centrale di ITS e Università
Per affrontare queste sfide, Urso ha ribadito l’importanza di potenziare l’intera filiera formativa:
“Dobbiamo rafforzare i percorsi di istruzione, dalla scuola superiore agli ITS (Istituti Tecnici Superiori), che vantano tassi di occupazione post-diploma superiori al 93%, fino al mondo universitario, che sarà protagonista nel disegno di nuovi modelli formativi”.
Nascono i centri di eccellenza per l’innovazione
Il Ministero – ha annunciato Urso – è al lavoro per la creazione di centri di eccellenza e fondazioni pubblico-private.
“Queste strutture avranno il compito di diffondere innovazione e conoscenza in tutto il Paese, rafforzando il legame tra università, centri di ricerca e imprese, e formando nuove professionalità in linea con le traiettorie di sviluppo economico nazionale”.
Un piano industriale strutturato e innovativo
“Il nostro è un investimento con una visione di lungo periodo, che tiene conto delle trasformazioni in atto e si fonda su una politica industriale finalmente strutturata e innovativa. Un approccio che per troppo tempo è mancato al nostro Paese e che oggi è fondamentale per garantire crescita, occupazione e competitività”, ha concluso il ministro.
(Adnkronos)
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