Tajani: «Prima il taglio Irpef, poi la rottamazione»
Nella maggioranza di governo si accende il dibattito sulla prossima manovra economica 2025. Per Antonio Tajani (Forza Italia) la priorità assoluta resta il taglio dell’Irpef per il ceto medio, da realizzare prima di qualsiasi misura di rottamazione delle cartelle fiscali. L’obiettivo di Forza Italia è ridurre l’aliquota dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro: «È un messaggio chiaro al ceto medio, faremo una battaglia su questo», ha ribadito il vicepremier in un’intervista al Tempo.
Meloni: «Lavoriamo sugli autonomi e sulla riduzione fiscale»
Anche Giorgia Meloni ha confermato la priorità per il ceto medio, pur senza entrare nei dettagli delle misure fiscali. In un messaggio a Confcommercio, ha sottolineato: «Stiamo rimettendo al centro gli autonomi e i liberi professionisti. Continueremo su questa strada per rafforzare la domanda interna e proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale, con particolare attenzione al ceto medio».
Salvini spinge per la pace fiscale: «Si possono fare entrambe»
Diversa la posizione della Lega. Matteo Salvini insiste sulla pace fiscale come misura prioritaria ma non alternativa. Secondo il leader leghista, le due misure possono convivere: «Con le risorse della rottamazione si possono abbassare le tasse». Salvini punta ad approvare il pacchetto in commissione «entro l’estate» e a renderlo operativo con la prossima legge di bilancio.
Lo scontro politico resta aperto
La trattativa è già iniziata e si preannuncia complessa: le posizioni nella maggioranza restano infatti piuttosto cristallizzate, nonostante il confronto acceso anche tra Meloni e il ministro leghista Giorgetti. La difficoltà sta nel bilanciare le diverse richieste senza mettere a rischio gli equilibri interni.
Sullo sfondo il nodo del terzo mandato
Parallelamente, prosegue il confronto sulla possibilità di introdurre la norma sul terzo mandato per i governatori, un tema che interessa in particolare la Lega per la possibile ricandidatura di Luca Zaia in Veneto. La soluzione potrebbe arrivare con un emendamento al ddl Ballottaggi già in discussione al Senato, che abbassa al 40% la soglia per l’elezione al primo turno.
Tuttavia, Forza Italia mantiene la sua contrarietà. Si valutano possibili compensazioni, tra cui l'ipotesi di una candidatura per Flavio Tosi a sindaco di Verona, mentre Fratelli d’Italia potrebbe accettare il compromesso in cambio di altre contropartite politiche.
Anche i sindaci chiedono la proroga dei mandati
Infine, fiutando un possibile allargamento della norma, anche il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi ha rilanciato la richiesta di estendere l’eliminazione del limite dei due mandati anche ai sindaci. La norma, se approvata in tempi rapidi, potrebbe entrare in vigore già per le prossime elezioni regionali d’autunno che coinvolgeranno Veneto, Marche, Toscana, Puglia e Campania.
(askanews)
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