Le corse clandestine di cavalli in Sicilia rappresentano un fenomeno sempre più allarmante. Scommesse illegali, violenza e criminalità organizzata si intrecciano in un sistema che sfrutta gli animali e genera enormi profitti. Catania è l’epicentro di questa rete criminale, dove potere e denaro corrono insieme sull’asfalto.
Corse clandestine di cavalli a Catania: un’emergenza sociale
Le cronache raccontano episodi ricorrenti. A metà ottobre un cavallo è crollato sulla Circonvallazione di Catania, ancora legato a un calesse artigianale. Scene simili si ripetono nei quartieri popolari e nelle strade extraurbane usate come piste di allenamento.
Dietro ogni gara si nasconde il giro delle scommesse clandestine, con puntate che raggiungono anche decine di migliaia di euro. Le corse vengono “protette” da scorte di motociclisti che segnalano eventuali controlli, mentre i video finiscono su TikTok per ostentare potere e controllo del territorio.
Zoomafia e sfruttamento: il lato oscuro delle corse illegali
I cavalli vengono trattati come strumenti da competizione. Molti sono dopati con ormoni e sostanze proibite per aumentarne le prestazioni. Quando diventano inutili, finiscono nella macellazione clandestina, con gravissimi rischi sanitari per la popolazione.
Catania è anche centro del traffico di carni non controllate, vendute illegalmente nei circuiti locali. La violenza sugli animali diventa così parte di un business che coinvolge criminalità e riciclaggio.
La Commissione Ecomafie: “Serve un’azione culturale”
Il 24 luglio la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle Ecomafie ha presentato a Catania la prima relazione sulle zoomafie. “Non basta la repressione — ha spiegato il presidente Jacopo Morrone (Lega) — bisogna agire sull’educazione e sulla cultura del rispetto degli animali”. La Commissione sta indagando anche sui combattimenti tra cani e sul traffico di cuccioli dall’Est Europa. In vista dell’entrata in vigore della legge 82/2025, si punta a inasprire le pene per chi organizza o diffonde contenuti che incentivano la violenza sugli animali.
Lav: “Tradurre le proposte in legge”
La Lega Antivivisezione (Lav), con il presidente Gianluca Felicetti, ha rilanciato l’appello alle istituzioni chiedendo nuove norme efficaci. Tra le proposte: l’impiego di agenti sotto copertura, pene più severe per chi diffonde video di maltrattamenti e la creazione di una banca dati nazionale per il monitoraggio. “La Sicilia e Catania sono le aree più colpite – ha dichiarato Felicetti –. Ora servono strumenti concreti per fermare il crimine e proteggere gli animali”.
Educare per cambiare
La lotta alle corse clandestine di cavalli in Sicilia non può fermarsi alla repressione. È necessario agire anche sul piano culturale, partendo dalle scuole e dalle comunità locali. Solo con la consapevolezza e l’educazione al rispetto degli animali sarà possibile fermare una pratica che unisce violenza, illegalità e degrado sociale.
di Salvatore Rocca
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