La Corte dei Conti ha inviato al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe) una serie di osservazioni sulla delibera Cipess che ha dato il via libera al progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta di circa cinque pagine di rilievi, in cui i magistrati contabili sottolineano la necessità di ulteriori chiarimenti e integrazioni documentali.
I rilievi della Corte dei Conti
Secondo la magistratura contabile, la delibera Cipess mancherebbe di una motivazione completa, in particolare rispetto a snodi cruciali dell’iter procedurale, e apparirebbe più come una ricognizione delle attività dei vari attori istituzionali che come una valutazione puntuale delle risultanze istruttorie.
Sotto esame ci sarebbero costi, stime di traffico, tempistiche e alcuni elementi di documentazione ritenuti insufficienti. La Corte precisa però che si tratta ancora di una fase interlocutoria, non pubblica.
La replica del Mit: “Opera non in discussione”
Il Ministero delle Infrastrutture ha risposto chiarendo che le richieste della Corte rientrano nella normale interlocuzione tra istituzioni: “Tutti i chiarimenti saranno forniti nei tempi previsti. Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro”.
Anche il sottosegretario con delega al Cipess, Alessandro Morelli, ha parlato di “normali interlocuzioni”, ribadendo che le risposte arriveranno nei prossimi giorni senza rallentamenti significativi.
Ciucci: “Nessuna bocciatura”
Le opposizioni hanno parlato di “bocciatura” del progetto, ma il Mit e la Società Stretto di Messina hanno smentito.
L’amministratore delegato Pietro Ciucci ha precisato: “La Corte dei Conti non ha espresso alcuna bocciatura né giudizio di inadeguatezza. Stretto di Messina, insieme alle istituzioni, fornirà tutti gli elementi utili per consentire la registrazione della delibera Cipess”.
di Marianna Strano
1 Commenti
giuliano
ahah no, l’Anac e la Corte dei conti stanno solo recitando la loro particina fingendo di prendere sul serio La Leggenda ruminata da 50 anni e per i prossimi millemila, della campata che sarebbe lunga il 140% in più dell’attuale RECORD DEL MONDO, e di cui, proprio per questo, NON esiste e NON esisterà MAI il progetto, perché una struttura (vale per TUTTE le strutture) così grande collasserebbe sotto al proprio peso molto prima di essere completata, senza bisogno che una zanzara scoreggi.
Ma La Leggenda è come Misery, non deve morire, perché è un buco nero di denaro pubblico che ha già risucchiato più di 1 MILIARDO di euro, e non ha ancora finito