Una storia che potrebbe chiudersi otto anni dopo essere iniziata e che ha segnato uno dei più grandi scandali della Regione Siciliana dell’ultimo decennio. È quella del maxi-appalto da oltre 227 milioni di euro per i servizi di pulizia nelle strutture sanitarie.
Una vicenda complessa, segnata da arresti eccellenti – tra cui quello dell’ex manager Fabio Damiani –, collaborazioni con la giustizia, faccendieri, ricorsi e revoche. Tutto ciò ha portato il sistema di pulizie ospedaliere in Sicilia a vivere per anni in regime straordinario, tra proroghe e incertezze.
Ora, un passo avanti sembra essere stato fatto. Ma, in un caso come questo, il condizionale resta d’obbligo.
Dussmann Service prima in tutti i dieci lotti
Nella giornata di ieri, la Commissione di gara – rinnovata dopo lo scandalo Sorella Sanità del 2020 – ha pubblicato le valutazioni delle offerte per i dieci lotti in cui è stata suddivisa la gara regionale.
Secondo quanto verificato dal Quotidiano di Sicilia, la Dussmann Service si è piazzata al primo posto in tutti i lotti, ottenendo un vero e proprio en plein.
La società, con sede a Milano e leader nel settore delle pulizie, ha totalizzato 100 punti su 100 in sette lotti, mentre negli altri tre si è avvicinata di pochi decimali.
Un risultato frutto delle valutazioni tecniche ed economiche: per la parte economica, la Dussmann ha presentato ribassi tra il 78,87% e l’80,07%. “La commissione comunica che tutte le risultanze saranno trasmesse al Rup per la verifica delle eventuali anomalie dell’offerta e per i successivi adempimenti di competenza”,
si legge nel verbale ufficiale siglato ieri alle ore 13.
Verifica dell’anomalia delle offerte
Come previsto dal bando, anche per la Dussmann – così come per le altre imprese aggiudicatarie – verrà avviata la verifica delle offerte anomale.
Questo passaggio serve a garantire che il ribasso proposto non comprometta la corretta esecuzione del contratto.
Il Responsabile unico del procedimento (Rup) valuterà i giustificativi forniti dalle imprese, per stabilire se l’offerta sia sostenibile e congrua rispetto ai servizi richiesti.
Solo dopo tale verifica si potrà procedere all’aggiudicazione definitiva.
Lungaggini e polemiche
Il percorso dell’appalto è stato costellato da rinvii, ricorsi e rallentamenti.
Dopo il processo Sorella Sanità, la procedura è ripartita da zero con una nuova commissione.
Molte imprese, ritenendo di essere state penalizzate, hanno presentato ricorsi alla giustizia amministrativa. Le aziende sanitarie, nel frattempo, sono state costrette a mantenere i servizi di pulizia tramite proroghe o adesioni temporanee a convenzioni Consip, che in Sicilia avevano come affidataria proprio Dussmann Service.
Anche queste soluzioni transitorie, però, hanno generato malcontento e proteste.
Interrogazione Pd all’Ars: “Controlli contro infiltrazioni”
Alla Assemblea regionale siciliana (Ars), il gruppo del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione per chiedere maggiore vigilanza sul settore. Il deputato Fabio Venezia, primo firmatario, ha chiesto al presidente Renato Schifani e all’assessore all’Economia Alessandro Dagnino di riferire sui controlli avviati nei confronti delle imprese aggiudicatarie. L’obiettivo, spiega Venezia, è “scongiurare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti pubblici, in particolare nel comparto sanitario”.
Nell’interrogazione si sollecita anche l’adozione di verifiche approfondite sul personale assunto dalle imprese vincitrici, attraverso la richiesta del casellario giudiziale e dei carichi pendenti.
Un settore strategico sotto osservazione
Il maxi-appalto delle pulizie negli ospedali siciliani rappresenta uno dei contratti più rilevanti della sanità regionale.
Dopo anni di incertezze e scandali, la Sicilia si prepara – forse – a una nuova fase di stabilità, ma il percorso resta fragile.
Tra verifiche di congruità, ricorsi pendenti e controlli antimafia, la partita è tutt’altro che chiusa.
di Simone Olivelli
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