Con l’avvio delle cene, degli aperitivi e dei dopocena natalizi, l’alcol torna protagonista dei momenti di socialità. Ma è proprio in questo periodo che aumenta il rischio di binge drinking, ovvero l’assunzione di grandi quantità di alcol in poche ore. Una pratica che, secondo gli esperti, può avere conseguenze serie e immediate sulla salute.
A lanciare l’allarme è Gianni Testino, presidente della Società italiana di Alcologia (Sia), che sottolinea come questo comportamento esponga a intossicazioni acute, incidenti, traumi e danni a lungo termine, anche in chi non beve abitualmente.
Cos’è il binge drinking e perché è pericoloso
“Assumere tanto alcol in un breve lasso di tempo – spiega Testino – sovraccarica il fegato, che non riesce a metabolizzare rapidamente l’etanolo”. Il risultato è un impatto negativo non solo sul piano fisico, ma anche su quello mentale e comportamentale, con un aumento del rischio di dipendenza.
Il binge drinking non riguarda solo i giovani. Anche molti adulti, soprattutto durante cene aziendali, feste di Natale e Capodanno, arrivano a consumare 4 o più unità alcoliche in poche ore tra aperitivi, vino, prosecco, champagne e superalcolici.
Quante unità alcoliche sono considerate sicure
Se proprio non si vuole rinunciare al brindisi, l’esperto consiglia alcune regole di prudenza:
-
donne: non più di 1 unità alcolica, sempre a stomaco pieno
-
uomini: massimo 2 unità alcoliche, dopo aver mangiato
Va ricordato che l’alcol etilico è una sostanza tossica, presente in tutte le bevande alcoliche, dalla birra ai superalcolici.
Inoltre, sotto i 25 anni, anche 2 unità alcoliche possono già configurare un episodio di binge drinking, con effetti particolarmente dannosi sul cervello in fase di sviluppo.
I numeri del binge drinking in Italia
Secondo i dati 2025 dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia sono oltre 4 milioni le persone a rischio abbuffata alcolica:
-
circa 2,9 milioni uomini
-
oltre 1,2 milioni donne
Tra i giovani, ogni episodio di binge drinking provoca una vera e propria infiammazione cerebrale. Nell’immediato si riduce la percezione del pericolo, aumentano impulsività e aggressività, e si manifestano difficoltà di linguaggio e apprendimento. Le ragazze risultano più vulnerabili, mentre i ragazzi mostrano più frequentemente comportamenti aggressivi.
Chi corre i maggiori rischi per la salute
L’assunzione eccessiva di alcol è particolarmente pericolosa per chi soffre di:
-
ipertensione
-
fibrillazione atriale
-
fegato grasso
-
patologie pancreatiche
-
malattie vascolari o cerebrali
“In questi casi – avverte Testino – l’alcol può annullare l’effetto dei farmaci e aumentare il rischio di infarto o ictus emorragico”. Anche chi ha un fegato sano può subire una riduzione della funzionalità epatica per diversi mesi dopo un solo episodio di binge drinking.
Quanto tempo serve per smaltire l’alcol
I tempi di recupero non sono brevi:
-
fegato: fino a 3 mesi per tornare alla normalità
-
cervello: anche 10 mesi dopo un’abbuffata alcolica
In condizioni normali, una persona con fegato sano smaltisce circa un’unità alcolica all’ora. In presenza di patologie, i tempi si allungano sensibilmente.
(Adnkronos)
Lascia una risposta