È stato confermato il primo caso di infezione da virus West Nile a Catania. Il paziente è un uomo di 74 anni, originario della provincia di Caserta, arrivato in città per far visita ai familiari. A seguito di un grave malessere, è stato ricoverato d'urgenza nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro, dove riceve terapia respiratoria e monitoraggio continuo.
Condizioni cliniche critiche: febbre oltre i 41°C
Il 74enne si è presentato al Pronto Soccorso con febbre molto alta (oltre 41°C) e diplopia, ovvero visione sdoppiata. Gli esami clinici hanno rilevato l’infezione da virus West Nile. Le sue condizioni sono considerate critiche a causa di un sistema immunitario debilitato.
Il paziente è attualmente sottoposto a terapie di supporto, poiché per il West Nile non esiste una cura specifica. Il trattamento include somministrazione di immunoglobuline, antivirali sperimentali e assistenza respiratoria, in attesa di eventuali segni di miglioramento.
Cresce l’allarme in Italia: oltre 10.000 infezioni stimate
Il caso di Catania si inserisce in un quadro nazionale sempre più preoccupante. Secondo i dati ufficiali, in Italia sono stati registrati almeno nove decessi correlati al virus, di cui cinque in Campania, la regione più colpita.
I medici stimano oltre 10.000 infezioni in corso, molte delle quali asintomatiche. I numeri reali potrebbero essere molto più alti rispetto ai casi confermati, segnalando una circolazione ben più ampia del virus.
La mappa del contagio: primo caso in Sicilia
Finora i contagi erano concentrati in Lazio, Campania, Puglia e Lombardia (con due casi noti a Milano e Pavia). Il caso confermato a Catania è il primo in Sicilia, e rappresenta un campanello d’allarme per il Sud Italia, finora relativamente risparmiato dalla diffusione del virus.
Cos’è il virus West Nile: sintomi, contagio e rischi
Il virus West Nile è un arbovirus della famiglia Flaviviridae, trasmesso principalmente dalle zanzare Culex pipiens. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica, ma in circa il 20% provoca sintomi simili a quelli influenzali. Nei casi più gravi, soprattutto in soggetti anziani o immunodepressi, può causare febbre neuroinvasiva come meningoencefalite.
Il contagio avviene con la puntura di zanzare infette, che a loro volta si infettano pungendo uccelli portatori del virus. In rari casi può essere trasmesso anche tramite trasfusioni di sangue o trapianti di organi.
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