Corruzione nella sanità siciliana: indagini su appalti e project financing al Policlinico di Catania

Corruzione nella sanità siciliana: indagini su appalti e project financing al Policlinico di Catania

Corruzione nella sanità siciliana: indagini su appalti e project financing al Policlinico di Catania

Il 8 febbraio 2022, Antonino Sciacchitano, un professionista ritenuto il principale faccendiere del gruppo di potere che ha influenzato le gare nel settore della sanità in Sicilia per quasi un decennio, avrebbe esordito con parole chiare: "Picciotti, a me interessa che fra quindici giorni esce la gara e fra un mese esce un’altra cosa, punto. Non debbo aggiungere altro". Con queste frasi, Sciacchitano avrebbe cercato di fare ragionare gli imprenditori interessati all’appalto per la fornitura di pasti nelle strutture sanitarie gestite dall’Asp di Caltanissetta.

In gioco c'era un project financing da oltre 57 milioni di euro, con un accordo che avrebbe legato le imprese private e l'azienda sanitaria pubblica per i successivi 20 anni.

Le società coinvolte

Secondo la ricostruzione dei magistrati della procura di Palermo, le imprese che ambivano a gestire il servizio erano le società Siristora, Sirimed e Vivenda (quest'ultima non indagata). Le tre aziende, alleate tra loro, avrebbero cercato l’intervento di Sciacchitano per garantirsi la vittoria nella gara, offrendo una contropartita: un favore per il familiare del direttore amministrativo dell’Asp di Caltanissetta, Pietro Genovese, anch’egli indagato e sospeso dai pubblici uffici.

Il problema, però, risiedeva nell'incompatibilità del profilo professionale del familiare. Giuseppe Rifici, imprenditore della Sirimed, cercava di minimizzare l’incompatibilità, ma Sciacchitano, secondo l’accusa, avrebbe cercato di mediare, promettendo supporto per "un investimento" che sarebbe stato utile anche per dare "un segnale" a Genovese.

Gli incarichi di Sciacchitano e le indagini

Sciacchitano, noto per i suoi incarichi di prestigio, tra cui quello di presidente dell’organismo indipendente di valutazione nominato dal presidente della Regione, Renato Schifani, cercava di pianificare il futuro, assicurandosi che l’assunzione del familiare di Genovese fosse vantaggiosa anche per le imprese coinvolte.

Pietro Genovese ha dichiarato di aver proposto il nome del familiare a Sciacchitano senza legarlo a un favore o alla possibilità di influenzare l’esito dell’appalto. Rifici, dal canto suo, ha cercato di giustificare la sua azione come un tentativo di aiutare una persona in cerca di lavoro, senza intenzioni corruttive. Tuttavia, secondo i magistrati, Sciacchitano avrebbe avuto l’obiettivo di manipolare il processo di gara, come dimostrato dalle sue sollecitazioni a inviare messaggi di "ringraziamento" a Genovese prima che la gara fosse anche indetta.

Le implicazioni per il business

Sciacchitano avrebbe anche suggerito di rafforzare la posizione finanziaria della Siristora, aumentando il capitale sociale per migliorarne il rating, nell'ottica di renderla più competitiva. Come ricompensa, avrebbe firmato un contratto di consulenza con la società, sancendo formalmente la sua partecipazione all'affare.

Le similitudini con il Policlinico di Catania

Le stesse imprese coinvolte nell’inchiesta palermitana sono al centro di una gara simile a Catania, dove il Policlinico etneo sta attendendo l’esito di un ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativa contro una sentenza del Tar. La gara, dal valore di oltre 80 milioni di euro, riguarda l'affidamento del servizio di fornitura pasti. Anche in questo caso, Sirimed, Siristora e Vivenda sono tra i protagonisti, presentando un project financing che, secondo il Tar, non avrebbe garantito il trasferimento del rischio operativo dalla pubblica amministrazione al concessionario, come previsto dalla normativa.

Il tribunale ha evidenziato come il corrispettivo previsto dalla gara fosse totalmente a carico dell’amministrazione, senza gravare sugli utenti del servizio, escludendo così l'esistenza di un "rischio d’impresa" effettivo. La decisione del Tar ha annullato il bando, ma l’azienda di Sirna ha fatto appello, portando il caso al Cga.

Le possibili implicazioni dell'inchiesta

La domanda ora è se gli sviluppi dell’inchiesta palermitana possano influire sull’esito del giudizio amministrativo, sollevando dubbi sulla correttezza e trasparenza delle gare in corso.

Questa vicenda è solo l'ultimo capitolo di una lunga serie di scandali che coinvolgono la sanità siciliana, mettendo in luce il legame stretto tra politica, imprenditoria e appalti pubblici, che continuano a sollevare preoccupazioni sulla trasparenza e sull'effettiva concorrenza nelle procedure di gara.

risuser

Lascia una risposta

Chiusi
Chiusi

Inserisci il tuo username o il tuo indirizzo email. Riceverai via email un link per creare una nuova password.

Chiusi

Chiusi
Preferenze Privacy
Preferenze Privacy