Nuovo sviluppo nell’inchiesta sulle gare truccate nella sanità in Sicilia: Antonio Sciacchitano, arrestato e finito ai domiciliari, secondo gli inquirenti cercava contatti all’interno dell’assessorato regionale al Bilancio per favorire l’aggiudicazione di un appalto. Insieme al presunto complice Giovanni Cino, Sciacchitano avrebbe tentato di avvicinare Silvio Cuffaro, dirigente generale dell’assessorato e fratello dell’ex presidente della Regione Siciliana, Totò Cuffaro. L’obiettivo era agevolare la società Polygon spa, interessata a una transazione con la Centrale Unica di Committenza per il lotto 1 della gara per apparecchiature elettromedicali.
La replica di Totò Cuffaro
Sulle notizie circolate è intervenuto direttamente Totò Cuffaro, che ha respinto ogni collegamento con la vicenda:
«Conosco il dott. Sciacchitano da prima che fossi presidente della Regione – ha dichiarato – ma non mi ha mai chiesto nulla, né durante il mio mandato né successivamente. Gli ho solo chiesto il voto per la DC, senza che dovesse ingraziarsi con me per altro. Non conosco la ditta coinvolta, né so di cosa si occupi. Purtroppo il mio nome viene spesso strumentalmente citato, ma anche in questo caso senza alcun elemento concreto».
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