L’Italia, seguendo la linea degli Stati Uniti, ha ufficialmente rigettato gli emendamenti al Regolamento sanitario internazionale (IHR) adottati nel 2024 durante la 77ª Assemblea mondiale della sanità (WHA). La comunicazione è stata inviata il 18 luglio 2025 in una lettera firmata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, indirizzata al direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Cosa prevedono gli emendamenti OMS
Gli emendamenti mirano a rafforzare la risposta globale alle pandemie, introducendo per la prima volta il concetto di “emergenza pandemica” e promuovendo solidarietà e equità tra i Paesi.
Questi cambiamenti sono stati pensati per superare i limiti evidenziati durante la pandemia di Covid-19, quando l'OMS faticò a gestire in modo efficace l’emergenza a livello internazionale.
Nonostante l’obiettivo dichiarato fosse quello di migliorare la reazione collettiva a crisi sanitarie globali, i contenuti della riforma sono stati giudicati inadeguati o lesivi della sovranità nazionale da alcune nazioni.
Le ragioni del rifiuto italiano e americano
Secondo il governo italiano e l’amministrazione americana, gli emendamenti rappresenterebbero una minaccia alla sovranità e all’autonomia nella gestione sanitaria interna.
In particolare, i funzionari USA Robert F. Kennedy Jr. e Marco Rubio hanno espresso timori su potenziali interferenze con i diritti individuali, dichiarando: “Metteremo gli americani al primo posto in tutte le nostre azioni e non tollereremo alcuna politica internazionale che violi la libertà di espressione, la privacy o le libertà individuali.”
Anche se sotto l’amministrazione Biden gli USA avevano partecipato ai negoziati del 2024, non fu raggiunto un consenso, soprattutto per le richieste statunitensi riguardo alla tutela della proprietà intellettuale sui vaccini.
Il precedente segretario di Stato Antony Blinken aveva accolto positivamente gli emendamenti, definendoli un progresso, ma Rubio e Kennedy Jr. li ritengono ancora troppo esposti a influenze politiche, soprattutto da parte della Cina.
Un contesto internazionale ancora diviso
Nel frattempo, l’OMS ha comunque raggiunto nel 2025 un accordo globale sulle pandemie, frutto di anni di negoziati. Tuttavia, il rifiuto di Paesi influenti come gli Stati Uniti e l’Italia apre nuovi interrogativi sulla tenuta del sistema multilaterale sanitario, proprio in un’epoca in cui la cooperazione internazionale sembra più necessaria che mai.
(Adnkronos)
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