Un vaccino sperimentale sviluppato presso l’Università di Buffalo, negli Stati Uniti, ha dimostrato una protezione completa contro una pericolosa variante del virus H5N1 responsabile dell’influenza aviaria. Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Biomaterials, si concentra sulla variante 2.3.4.4b, nota per aver causato focolai in uccelli selvatici e pollame, ma anche infezioni in mammiferi come bovini da latte, gatti domestici e leoni marini.
Come funziona il vaccino: H5 e N1 sotto la lente
Gli scienziati hanno progettato un metodo per creare dosi contenenti quantità precise di due proteine chiave del virus:
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Emoagglutinina (H5), che consente al virus di entrare nelle cellule ospiti
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Neuraminidasi (N1), che facilita la diffusione del virus nell’organismo
La combinazione di queste due proteine stimola il sistema immunitario a riconoscere e combattere l’infezione. A differenza dei vaccini approvati attualmente, che si concentrano quasi esclusivamente su H5, questo approccio potrebbe offrire una maggiore versatilità e potenza.
I risultati sui topi: H5 da solo è già altamente efficace
Il vaccino è stato testato su topi con tre formulazioni diverse:
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Solo H5: protezione completa, nessun segno di malattia né virus nei polmoni
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Solo N1: protezione parziale (circa 70%), con alcuni sintomi e presenza virale
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H5 + N1: protezione completa, ma non superiore a quella offerta da H5 da solo
“In altre parole, l’aggiunta di N1 non ha aumentato la protezione rispetto al solo H5”, ha spiegato il professor Jonathan Lovell, autore principale dello studio. Tuttavia, ha sottolineato che gli anticorpi per N1, pur non essendo neutralizzanti, sono utili per ridurre la replicazione virale e limitare la gravità della malattia.
Una piattaforma vaccinale innovativa: CoPoP
Il vaccino è basato su una piattaforma sperimentale chiamata CoPoP (cobalto e porfirina), sviluppata dallo stesso Lovell. Si tratta di nanoparticelle sferiche rivestite da un guscio fosfolipidico, già testate in studi clinici per un vaccino anti-Covid in Corea del Sud e nelle Filippine.
Per potenziare il nuovo vaccino anti-aviaria, i ricercatori hanno aggiunto:
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Un “his-tag”, simile a un magnete, per agganciare rapidamente le proteine H5 e N1
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Due adiuvanti immunostimolanti, incorporati nello strato lipidico, per rafforzare la risposta immunitaria
Un vaccino ricombinante per un futuro più sicuro
Questo vaccino è di tipo proteico ricombinante, una tecnologia diversa dai vaccini tradizionali a virus vivi o inattivati. Utilizza frammenti di materiale genetico virale per stimolare l’immunità e non richiede l’uso di uova nel processo produttivo. Questo lo rende potenzialmente più rapido ed efficiente da produrre, soprattutto in situazioni di emergenza sanitaria.
“In un’epoca in cui l’H5N1 continua a evolversi e minaccia nuove specie, compreso l’uomo, formulazioni vaccinali di questo tipo potrebbero rivelarsi fondamentali”, conclude Lovell.
(Adnkronos)
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