Il reparto di Pediatria dell’ospedale di Bronte viene drasticamente ridotto: da sei a soli due posti letto in degenza ordinaria. Un taglio che, secondo l’associazione Aiace, rappresenta l’ennesimo colpo a un territorio montano con oltre 50.000 abitanti, già penalizzato da precedenti chiusure.
A denunciarlo è l’avvocato Giuseppe Gullotta, che parla di politica sanitaria miope e disattenta alle esigenze delle aree interne.
Punto nascite e Ostetricia: una desertificazione sanitaria in atto
La riduzione della Pediatria non è un caso isolato. Bronte ha già perso il punto nascite e il reparto di ostetricia e ginecologia. Servizi fondamentali per le giovani famiglie, che oggi sono costrette a spostarsi altrove per partorire o ricevere cure adeguate. “Ci stanno togliendo tutto – afferma Gullotta – violando ogni logica di contrasto allo spopolamento montano, in barba alle direttive europee”.
Il caso Biancavilla: un modello che non funziona
La Regione ha puntato sull’ospedale di Biancavilla, ma i numeri smentiscono l’efficacia della scelta. Nel 2024, il punto nascite biancavillese ha registrato solo 306 parti, ben sotto la soglia dei 500 prevista dalla legge Balduzzi.
Molte donne delle zone montane, infatti, preferiscono partorire a Catania, al Garibaldi-Nesima, ignorando Biancavilla. Un fallimento, certificato anche dalla delibera n.1220 del 21 luglio 2025.
Aiace attacca il sindaco: “Scelte deboli e arrendevoli”
Critiche anche alla posizione del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che avrebbe chiesto solo quattro posti letto in Pediatria, ottenendone alla fine due. “Così ha legittimato il taglio – commenta Gullotta – invece di battersi per mantenere i sei posti. È mancata una visione chiara e un’azione coraggiosa”.
Dati che premiano Bronte: più ricoveri in proporzione
I numeri dimostrano che il reparto di Pediatria di Bronte è tutt’altro che inutile:
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252 ricoveri pediatrici annui per 50.000 abitanti.
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Biancavilla, con quasi il triplo della popolazione (140.000 abitanti), ha registrato solo 384 ricoveri.
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Il tasso di occupazione dei posti letto è simile (65,84% a Bronte, 66,94% a Biancavilla).
Un presidio efficiente che merita più attenzione
Nonostante i tagli, l’ospedale di Bronte resta un punto di riferimento grazie alla professionalità del personale sanitario e alla fiducia dei cittadini. “È un presidio che funziona – conclude Gullotta – ma servono investimenti, non dismissioni. Il territorio va difeso, non abbandonato”.
di Gianluca Virgillito
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