Oltre il 70% delle pazienti italiane affette da tumore metastatico della mammella teme che la malattia possa progredire. Anche circa la metà dei caregiver condivide la stessa preoccupazione.
Da qui nasce l’esigenza di rafforzare i servizi di psico-oncologia e di garantire una continuità assistenziale sul territorio, non solo nei centri oncologici specializzati.
Il valore della relazione di cura e della telemedicina
La relazione di fiducia con medici e infermieri è percepita come elemento fondamentale per affrontare la malattia. Tuttavia, molte pazienti manifestano il bisogno di risposte rapide alle domande quotidiane, anche al di fuori delle visite.
La telemedicina e il teleconsulto rappresentano strumenti utili per rispondere a questa esigenza, alleggerendo il carico dei centri oncologici.
Officina #Metastabile: un progetto per migliorare la qualità di vita
Il progetto Officina #Metastabile, promosso da Fondazione IncontraDonna, nasce per co-progettare e attuare sul territorio un Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) dedicato al tumore metastatico della mammella.
Giunto alla seconda edizione, il progetto è stato presentato a Roma durante un convegno nazionale presso Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
Oltre 50.000 persone convivono con la malattia metastatica
Secondo Adriana Bonifacino, fondatrice di Fondazione IncontraDonna, in Italia sono oltre 50.000 le persone che convivono con una diagnosi di cancro avanzato.
Nel 2024 si stimano 3.500 nuovi casi metastatici all’esordio, pari al 6-7% delle nuove diagnosi di tumore al seno.
Bonifacino sottolinea la necessità di indicatori oncologici nazionali per misurare con precisione l’incidenza della malattia e garantire risposte assistenziali più efficaci.
Un Pdta specifico per il carcinoma mammario metastatico
Il progetto evidenzia l’urgenza di un Pdta dedicato al tumore metastatico della mammella. Le terapie innovative stanno migliorando la sopravvivenza e la qualità della vita, ma occorre assicurare equità di accesso alle cure in tutto il territorio nazionale.
L’impegno delle istituzioni e dell’Agenas
Americo Cicchetti, commissario straordinario di Agenas, ha ribadito la responsabilità delle istituzioni nel garantire pari opportunità di accesso alle cure e potenziare i servizi territoriali.
L’obiettivo è creare percorsi di cura appropriati, integrati e centrati sulla persona.
Psico-oncologia e supporto emotivo: un bisogno ancora scoperto
Secondo Anna Costantini della Società italiana di psico-oncologia (Sipo), il 72% delle pazienti con metastasi vive un forte timore di progressione, con conseguenze significative sul benessere psicologico.
La specialista richiama l’importanza di screening rapidi e interventi psico-oncologici specialistici, oltre a una comunicazione chiara e accesso a informazioni certificate.
Aiom: decentramento dell’assistenza e medicina di prossimità
Per Nicola Silvestris di Aiom, occorre un “decentramento dell’assistenza”, spostando parte delle cure e delle prestazioni diagnostiche verso il territorio.
Questo modello permette di ridurre i disagi per pazienti e caregiver, mantenendo al contempo elevati standard di qualità.
Il sostegno politico e istituzionale
Le senatrici Lavinia Mennuni e Beatrice Lorenzin hanno evidenziato l’importanza di una presa in carico personalizzata e della collaborazione tra istituzioni, clinici e associazioni.
Hanno ribadito la necessità di Pdta nazionali coordinati, risorse dedicate alla prevenzione e all’estensione degli screening, oltre al riconoscimento del diritto all’oblio oncologico.
Un esempio virtuoso di rete e collaborazione
Officina #Metastabile gode dei patrocini di Agenas, Iss e diverse società scientifiche, con il contributo di Daiichi Sankyo-AstraZeneca, Gilead, Menarini Stemline e Pfizer.
Il progetto rappresenta un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, con l’obiettivo di garantire equità, qualità e continuità nella presa in carico delle pazienti con tumore metastatico della mammella.
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