Giorgia Meloni e il vertice di Parigi sull'Ucraina

Giorgia Meloni e il vertice di Parigi sull'Ucraina

Giorgia Meloni e il vertice di Parigi sull’Ucraina

Giorgia Meloni ha a lungo esitato sull'opportunità di partecipare al vertice di Parigi sull'Ucraina. Alla fine, pur con molte perplessità, ha deciso di recarsi all'incontro, seppur in ritardo e senza rilasciare dichiarazioni. La premier ha voluto chiarire il punto di vista dell’Italia, sottolineando le sue riserve su un formato che, a suo dire, "esclude" molte nazioni, in particolare quelle più esposte al rischio di un'estensione del conflitto.

I leader presenti al tavolo

Il vertice, durato tre ore, ha visto la partecipazione di diversi leader internazionali. Oltre a Meloni e Macron, erano presenti il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro polacco Donald Tusk, quello spagnolo Pedro Sanchez, il premier dei Paesi Bassi Dick Schoof, la premier danese Mette Frederiksen, il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il segretario generale della Nato Mark Rutte.

La posizione di Meloni: inclusione e sicurezza

La presidente del Consiglio avrebbe preferito un Consiglio europeo straordinario per affrontare la questione, ribadendo la necessità di un maggiore coinvolgimento di tutti i Paesi membri. Ha ricordato che la guerra in Ucraina ha avuto un impatto su tutta l’Europa e che escludere alcuni Paesi potrebbe compromettere l’efficacia delle decisioni prese. Tuttavia, la convocazione del Consiglio è stata bloccata dalle divisioni interne tra i 27 stati membri, in particolare per le posizioni filo-russe dell’Ungheria di Viktor Orban.

L'importanza delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina

Meloni ha posto l’accento sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, ritenendole essenziali per il successo di qualsiasi negoziato. L’avvio dei colloqui tra Stati Uniti e Russia a Riyad, in Arabia Saudita, è visto come un'opportunità, ma senza solide garanzie ogni trattativa potrebbe fallire.

Dubbi sull’invio di truppe europee in Ucraina

La premier ha espresso forti dubbi sull’ipotesi di un dispiegamento di truppe europee in Ucraina per garantire un eventuale cessate il fuoco. Per lei, questa sarebbe la soluzione "più complessa" e probabilmente "meno efficace". Ha invece sottolineato l’importanza di esplorare altre strade, coinvolgendo maggiormente gli Stati Uniti e rafforzando il ruolo della NATO, considerata la vera base della sicurezza europea e americana.

Il ruolo dell’Europa e il rapporto con gli Stati Uniti

Secondo Meloni, l’Europa deve concentrarsi sulle proprie priorità e rafforzare la propria sicurezza a 360 gradi, proteggendo confini, cittadini e sistema produttivo. Ha ribadito che l’Europa deve agire non perché lo chiedono gli americani, ma per rispondere alle necessità dei propri cittadini. Ha inoltre precisato che il vertice di Parigi non è stato un “formato anti-Trump”, ma piuttosto un passo per garantire che anche l’Europa faccia la sua parte nel processo di pace per l’Ucraina.

Il richiamo ai valori condivisi con gli Stati Uniti

Nel suo intervento, Meloni ha anche condiviso le recenti dichiarazioni del vice presidente Usa J.D. Vance, il quale ha accusato l’Europa di allontanarsi da alcuni dei suoi valori fondamentali. La premier ha affermato di avere espresso concetti simili da tempo, sottolineando che prima ancora di garantire la sicurezza dell’Europa, è fondamentale sapere quali valori si stanno difendendo.

(askanews)

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