"Tardive e non sentite". Così l'avvocata Concetta La Torre, legale della famiglia di Sara Campanella, ha definito le scuse inviate dai genitori di Stefano Argentino, il 26enne indagato per l’efferato omicidio della giovane di 22 anni, uccisa a coltellate lo scorso 31 marzo nel quartiere Gazzi di Messina.
A rivelarlo all'Adnkronos, in un articolo firmato da Rossana Lo Castro, è stata proprio La Torre, che assiste la madre della vittima, Cetty Zaccaria.
Le scuse mai lette dai genitori di Sara
La lettera, recapitata lo scorso 17 aprile, è rimasta chiusa. “La famiglia Campanella ha scelto di non leggerla”, ha spiegato l’avvocata, che nei giorni scorsi ha ricevuto due comunicazioni: una dai genitori di Argentino e l’altra dal nuovo difensore del giovane, l’avvocato Giuseppe Cultrera.
Secondo i familiari di Sara, si sarebbe trattato di un gesto puramente formale, forse suggerito dallo stesso legale, e arrivato ben 18 giorni dopo il delitto. “Se fossero state scuse autentiche e spontanee – hanno fatto sapere i genitori di Sara tramite la loro legale – sarebbero arrivate prima”.
Una ferita ancora aperta
La seconda lettera, firmata dall’avvocato Cultrera, conteneva le motivazioni che lo hanno spinto ad assumere la difesa dell’indagato. Anche questa, tuttavia, è stata rifiutata. “La famiglia ha deciso di non leggere nessuna delle due lettere. Il dolore è ancora troppo forte”, ha dichiarato La Torre.
E aggiunge con amarezza: “Resta il dubbio che quelle scuse non siano state davvero sentite. Se lo fossero state, le modalità sarebbero state ben diverse. Fa riflettere il fatto che le parole di scusa arrivino dai genitori di Stefano Argentino, ma non da lui stesso”.
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