Premier Time alla Camera: le opposizioni incalzano Meloni su sanità, riarmo, Gaza, riforme ed economia

Premier Time alla Camera: le opposizioni incalzano Meloni su sanità, riarmo, Gaza, riforme ed economia

Premier Time alla Camera: le opposizioni incalzano Meloni su sanità, riarmo, Gaza, riforme ed economia

Oggi alla Camera, durante il Premier Time, i partiti di opposizione hanno presentato una raffica di interrogazioni rivolte alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, toccando i temi più caldi dell’agenda politica: dalla crisi della sanità pubblica al piano di riarmo europeo, dalla posizione dell’Italia su Gaza alla richiesta di riforme economiche. Assente, per motivi regolamentari, +Europa, che avrebbe voluto interrogare Meloni sul tema del referendum e sull’astensionismo.

Il Pd denuncia: “Sanità pubblica al collasso, servono misure urgenti”

Elly Schlein ha alzato la voce in Aula sulla sanità, descrivendo un quadro drammatico: “Il Servizio Sanitario Nazionale è prossimo al punto di non ritorno”, si legge nell’interrogazione del Pd. Le criticità: liste d’attesa interminabili, personale allo stremo e in fuga, carenze di 65.000 infermieri e 30.000 medici, crescenti diseguaglianze territoriali.

Secondo dati Istat citati dai dem, nel 2023 ben 4,48 milioni di persone hanno rinunciato a visite o esami per tempi d’attesa troppo lunghi, con 2,5 milioni costretti a farlo per motivi economici — quasi 600.000 in più dell’anno precedente.

Il Pd accusa il governo di tagli mascherati: “La spesa pro capite per la sanità è inferiore del 53% rispetto alla Germania e del 42% rispetto alla Francia”. Il piano straordinario di assunzioni è rimasto inattuato e il decreto sulle liste d’attesa privo di fondi e inefficace. Il Partito Democratico chiede quindi al governo “quali misure urgenti intenda adottare per salvare il SSN e garantire il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione”.

Conte contro il piano ReArm: “Serve un piano per l’economia, non per il riarmo”

Giuseppe Conte ha interrogato Meloni sul sostegno dell’Italia al piano europeo ReArm EU, che prevede 800 miliardi di euro per la difesa. Di questi, 150 miliardi in prestiti genererebbero nuovo debito pubblico, mentre gli altri 650 miliardi ricadrebbero sui bilanci nazionali ma sarebbero esclusi dal calcolo deficit/PIL. “Una deroga che favorirebbe Paesi con ampia capacità fiscale come la Germania”, denunciano i 5 Stelle.

Il M5S propone un’alternativa: un piano europeo di rilancio che punti su sanità, occupazione, transizione verde, industria e beni pubblici. Il timore è che i fondi per la coesione vengano distolti per finanziare la difesa, “snaturando la missione sociale dell’UE”.

Gaza, Avs chiede la condanna di Netanyahu e il richiamo dell’ambasciatore

Angelo Bonelli, in Aula per Alleanza Verdi Sinistra, ha messo il governo di fronte alle sue responsabilità nella crisi umanitaria di Gaza. Nell’interrogazione, Avs chiede se l’Italia intenda condannare l’operato di Netanyahu e valutare il richiamo dell’ambasciatore italiano da Israele.

Avs denuncia che “i feroci attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre non giustificano i crimini di guerra israeliani”, citando bombardamenti su scuole, ospedali e campi profughi, nonché l’uccisione deliberata di personale sanitario. Oltre il 93% dei bambini a Gaza — secondo Save the Children — è oggi a rischio carestia.

Italia Viva accusa l’immobilismo del governo sulle riforme economiche

Maria Elena Boschi, a nome di Italia Viva, ha posto l’attenzione sullo stallo delle riforme. “Il quadro macroeconomico è allarmante”, scrive, anche a causa del rischio di dazi USA e della guerra commerciale globale.

Italia Viva chiede al governo di chiarire “quali siano le tre principali riforme economiche previste per affrontare la congiuntura negativa”. Secondo Boschi, l’inerzia dell’esecutivo aggrava una situazione già fragile.

Azione: “Energia, automotive e incentivi: serve un piano per la competitività”

Matteo Richetti (Azione) ha incalzato Meloni sulla competitività del sistema produttivo italiano. Tre i fattori critici: alto costo dell’energia, inefficacia degli incentivi per l’innovazione e crisi del settore automobilistico.

Azione chiede un rilancio del Piano Transizione 4.0, un intervento deciso sul Fondo automotive e una strategia concreta sul nucleare per abbattere i costi energetici. “Senza un’azione forte, il Paese rischia la stagnazione”.

+Europa esclusa dal Premier Time: “Regolamento usato contro di noi”

Nonostante fosse pronta un’interrogazione sul tema del referendum e dell’astensionismo, +Europa non ha potuto intervenire. Riccardo Magi denuncia: “Il regolamento della Camera ha concesso la parola solo alle Minoranze linguistiche del gruppo Misto, escludendoci”.

Il partito avrebbe voluto ricordare a Meloni le sue parole del 2016 e del 2022 contro chi ‘metteva il silenziatore’ sui referendum. “Oggi invece tace e non invita i cittadini al voto dell’8 e 9 giugno. Dov’è finita la sua coerenza?”.

Appello congiunto contro l’astensionismo: “Il voto è libertà”

In una nota firmata da Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, le opposizioni denunciano l’atteggiamento del governo sul referendum. “L’invito all’astensione mina la salute della nostra democrazia”, scrivono.

“Il referendum è uno strumento di partecipazione, non un fastidio da evitare. Il fronte dell’astensione è già il più forte: la politica deve contrastarlo, non alimentarlo”. I leader annunciano la loro presenza il 19 maggio alla manifestazione “Il voto è libertà”, promossa dalla Cgil a Roma.

(Adnkronos)

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