Stretta sull’obbligo scolastico: l’Assegno di inclusione legato alla frequenza dei minori

Stretta sull’obbligo scolastico: l’Assegno di inclusione legato alla frequenza dei minori

Stretta sull’obbligo scolastico: l’Assegno di inclusione legato alla frequenza dei minori

Si avvicina una nuova stretta sull’obbligo scolastico, destinata a incidere direttamente sull’erogazione dell’Assegno di inclusione (AdI). Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, un nuovo tassello si aggiunge al mosaico della riforma del welfare, rafforzando il principio che il diritto al sostegno economico passa anche attraverso l’istruzione.

Assegno di inclusione: stop ai pagamenti se i minori non frequentano la scuola

Il provvedimento, firmato dai ministri del Lavoro e dell’Istruzione, traduce in norme attuative uno dei punti cardine del Decreto Lavoro: la frequenza scolastica diventa requisito essenziale per l’accesso all’Assegno di inclusione. In altre parole, se i minori appartenenti al nucleo familiare non risultano iscritti e frequentanti la scuola, l’AdI non verrà erogato.

L’obiettivo è chiaro: contrastare in modo deciso la dispersione scolastica, un fenomeno che continua a colpire soprattutto le fasce più fragili della popolazione.

Controlli incrociati e tempi certi: cosa succede in caso di irregolarità

I controlli verranno effettuati dagli operatori sociali incaricati di seguire i Patti per l’inclusione sociale, che potranno verificare la regolare frequenza scolastica attraverso l’incrocio dei dati disponibili presso le amministrazioni pubbliche coinvolte. Se la piattaforma non conferma la frequenza, scatterà un preavviso per i genitori: avranno dieci giorni di tempo per presentare la documentazione che attesti l’iscrizione del minore a scuola.

In caso di mancata risposta o documentazione insufficiente, si procederà prima alla sospensione dell’assegno e poi alla sua decadenza definitiva.

Nessun costo aggiuntivo per lo Stato

Come sottolinea Il Sole 24 Ore, il decreto attuativo specifica che tutte le attività di controllo saranno svolte utilizzando le risorse già disponibili, senza prevedere nuovi o maggiori oneri per lo Stato.

Una misura tra efficienza e responsabilità

La nuova disposizione si muove su tre assi principali:

  • Efficienza amministrativa, attraverso controlli digitalizzati e incrocio dei dati

  • Contrasto alla dispersione scolastica, vincolando il sostegno economico all’obbligo formativo

  • Ottimizzazione della spesa pubblica, senza costi aggiuntivi

Una misura che punta non solo a tutelare il diritto allo studio, ma anche a responsabilizzare le famiglie beneficiarie dell’AdI nel percorso di crescita educativa dei propri figli.

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