Una conferenza stampa dal tono acceso quella convocata da Cateno De Luca al Comune di Messina, in cui il leader di Sud chiama Nord e fondatore di Sicilia Vera ha voluto fare chiarezza sul finanziamento ai suoi movimenti politici. Una conferenza show, con dichiarazioni provocatorie, accuse alla stampa e un messaggio diretto: “Scusate se non prendiamo tangenti”.

“Mi offrirono 20mila euro, li rifiutai”

Aprendo il suo intervento, De Luca ha raccontato un episodio risalente alla campagna elettorale del 2018: “Mi dissero che era tradizione dare sostegno economico a tutti i candidati a sindaco. Mi proposero 20mila euro. Quando rifiutai, mi chiesero se il problema fosse la cifra. Ma io quei soldi non li volevo”. Un aneddoto che ha voluto citare come simbolo di una politica “diversa” e lontana da compromessi. “Nei confronti di certi santuari bisogna essere sculettanti, si dice. Io no. Io li affronto”.

Trasparenza su fondi e rimborsi

De Luca ha poi illustrato nel dettaglio le sue spese e le modalità di gestione delle risorse:

• Rimborsi missioni da sindaco (2018-2020): 8.700 euro

• Missioni a Roma durante il Covid: pagate personalmente

• Pagamento di 6 biglietti per Vasco Rossi: “Non ho mai usato la mia posizione per ottenere vantaggi personali”

• Abbonamento parcheggio a Taormina pagato con tariffa agevolata da lavoratore non residente, nonostante avesse annullato 500 pass gratuiti

“Dal 2018 ad oggi abbiamo avuto rapporti con oltre mille liberi professionisti e oltre mille fornitori. È tutto tracciabile”, ha affermato.

“Non sono scoop, solo fango mediatico”

Rivolgendosi poi agli ultimi articoli sulla stampa che parlano di donazioni al partito da parte di soggetti nominati nelle istituzioni, De Luca ha commentato: “I numeri non sono scoop. Sono stati sputtanati nomi come se si fosse scoperta l’acqua calda. Io rispedisco il fango al mittente. La libertà non ha prezzo. E io rifarei tutto quello che ho fatto”.

L’attacco frontale ai giornalisti

Il momento più teso è arrivato con l’attacco diretto alla stampa, in particolare ai giornalisti della Gazzetta del Sud: “Quando si insinua che io abbia commesso reati, io denuncio. Come ho fatto con Salvatore Sorbello. Ma poi ho ritirato la denuncia, non sono vendicativo. Ma la strategia è chiara: c’è una regia dietro questi articoli. E lo dico apertamente”.

Il riferimento è agli articoli che riportano nomi e cifre legati alle donazioni ricevute dal partito. Presente in sala anche l’attuale sindaco di Messina, Federico Basile, che non ha preso le distanze dalle dichiarazioni di De Luca.

La replica dell’Ordine dei Giornalisti: “Parole gravi e inaccettabili”

Non si è fatta attendere la risposta del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti e dell’Associazione siciliana della stampa – sezione Messina, che hanno condannato l’uso di una sede istituzionale per attaccare la stampa: “Sconcerto per l’uso del Comune di Messina come palcoscenico per calunniare i giornalisti. De Luca ha accusato pubblicamente una ‘regia politica’ dietro gli articoli sulla vicenda donazioni. Una dichiarazione strumentale e inaccettabile che si qualifica da sé”. “I giornalisti messinesi respingono le accuse con forza. Cercare la verità può dar fastidio, ma è un dovere professionale e costituzionale”.

Una polemica destinata a proseguire

Il botta e risposta tra De Luca e l’Ordine dei giornalisti segna l’ennesimo scontro tra politica e informazione in Sicilia. Sullo sfondo, la questione trasparenza nei partiti e l’uso delle sedi istituzionali per fini politici.

De Luca ha promesso che la questione non finisce qui, ma anche i giornalisti sembrano pronti a difendere il proprio operato e il diritto all’informazione libera.