Su 120 Comuni costieri siciliani obbligati ad adottare il Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm), 27 risultano ancora inadempienti alla verifica del 30 luglio scorso. Questo quadro non è tra i peggiori a livello nazionale, ma resta critico: senza approvazione del Pudm, l’Italia rischia pesanti sanzioni Ue per il mancato recepimento della Direttiva 2006/123/CE (Bolkestein) e dell’articolo 49 del Tfue.
Un costo miliardario per l’Italia
Dal 2011 a oggi, lo Stato italiano ha pagato oltre un miliardo di euro di multe all’Ue per infrazioni legate al mancato adeguamento normativo. La Sicilia contribuisce a questa situazione con un parziale immobilismo, come confermato dal Ddg n.1060 del 30 luglio scorso.
La legge regionale e le concessioni provvisorie
La Legge regionale n.32 del 16 dicembre 2020 consente, in attesa dei Pudm, il rilascio di concessioni fino a sei anni. Tuttavia, tali autorizzazioni devono essere coerenti con i piani preliminari dei Comuni. Senza approvazione definitiva, le concessioni restano fragili e revocabili.
I dati mostrano che i ritardi maggiori riguardano:
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13 Comuni della provincia di Messina
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6 in quella di Agrigento
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2 a Trapani e Siracusa
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3 in provincia di Palermo
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Gela per la provincia di Caltanissetta
Milazzo: il primo Comune siciliano con un nuovo Pudm
All’interno di questo scenario, Milazzo rappresenta un’eccezione positiva. È stato il primo Comune siciliano ad adottare un Pudm aggiornato, diventando modello di riferimento a livello regionale e nazionale.
Secondo il sindaco Pippo Midili, l’iter è stato complesso e paragonabile a “un gioco dell’oca”, ma ha consentito di garantire una pianificazione a lungo termine per le concessioni demaniali. Grazie al nuovo Pudm, Milazzo può rilasciare concessioni fino a vent’anni, favorendo investimenti turistici e infrastrutturali.
Le conseguenze delle violazioni Bolkestein
Il mancato recepimento della Direttiva Bolkestein comporta per l’Italia sanzioni minime di 8.500 euro al giorno, oltre a una somma forfettaria che parte da 7 milioni di euro. Una cifra che rischia di lievitare fino a centinaia di milioni in caso di protratta inadempienza.
Concessioni: sei o vent’anni?
Senza un Pudm approvato, i Comuni possono rilasciare solo concessioni di sei anni. Una durata troppo breve per attrarre investimenti significativi nel settore balneare. Al contrario, i vent’anni garantiti dai Pudm rappresentano un punto di svolta per operatori e imprenditori.
I ritardi di Catania e delle altre Città metropolitane
Anche Comuni formalmente inseriti nella lista dei virtuosi, come Catania, non sono ancora pronti alla pubblicazione dei bandi. Il sindaco Enrico Trantino ha confermato i forti ritardi, dovuti alla complessità dell’iter burocratico.
L’assessore regionale Giusi Savarino ha ribadito l’impegno della Regione nel sostenere i Comuni: “Vogliamo dotare il territorio di strumenti chiari e accessibili, capaci di stimolare investimenti, tutelare l’ambiente e garantire certezza agli operatori economici”.
di Hermes Carbone
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