Il Rapporto Bes 2024 dell’Istat mette in luce un quadro critico per la Sicilia: speranza di vita più bassa rispetto al resto d’Italia, livelli di istruzione insufficienti e una povertà che in molte aree raggiunge percentuali allarmanti. L’analisi prende in esame dodici ambiti del benessere, offrendo una fotografia dettagliata delle condizioni economiche, sociali e ambientali delle regioni italiane.
H2 – Un benessere in calo e divari sempre più profondi
La Sicilia appare come un territorio in controtendenza rispetto all’Italia e all’Europa. Molti degli squilibri rilevati negli anni sono diventati strutturali, a partire dalla speranza di vita, tra le più basse del Paese. Mentre l’Italia nel 2024 raggiunge livelli record, l’Isola si conferma distante dalle regioni più longeve, con valori inferiori sia rispetto al Nord sia rispetto ad altre aree del Mezzogiorno.
Anche sul fronte della mortalità per tumori, la regione presenta dati preoccupanti: è il terzo territorio italiano con i tassi più alti tra la popolazione di 20-64 anni, superando la media nazionale e confermando un divario che si allarga nel tempo.
Istruzione in crisi e competenze in calo
Uno dei punti più critici riguarda la scuola. Più della metà degli studenti siciliani non possiede competenze adeguate nella comprensione dei testi e oltre il 60% mostra difficoltà in matematica. L’Istat segnala che questi risultati sono peggiori rispetto a quelli già problematici delle altre regioni del Sud e mostrano un sistema scolastico che fatica a recuperare il terreno perso dopo la pandemia.
Povertà diffusa e grandi disuguaglianze
La Sicilia rientra tra le regioni italiane con i livelli di povertà più elevati. Oltre un terzo della popolazione vive con un reddito inferiore alla soglia di rischio, e il divario tra i più ricchi e i più poveri è uno dei più ampi del Paese. Le disuguaglianze sono particolarmente evidenti nei territori urbani e tra la popolazione con livelli di istruzione più bassi.
Servizi per l’infanzia gravemente insufficienti
La disponibilità di nidi per la prima infanzia resta sotto gli standard europei e lontana dagli obiettivi fissati a livello nazionale. Solo una piccola quota di bambini tra 0 e 2 anni può accedere ai servizi educativi, e la spesa pro capite è tra le più basse d’Italia, praticamente ferma da anni.
Giovani senza lavoro e fuori dai percorsi formativi
La quota di Neet, cioè giovani che non studiano e non lavorano, è tra le più elevate d’Europa. In Sicilia si registra un dato del 25,7%, superato solo dalla Calabria e molto distante dalla media dell’Unione europea. Il fenomeno colpisce soprattutto le giovani donne, penalizzate da maggiori ostacoli di accesso al mercato del lavoro.
Emergenza acqua: erogazione irregolare e infrastrutture fragili
Il servizio idrico continua a essere tra i più problematici del Paese. Oltre il 29% delle famiglie dichiara interruzioni o irregolarità nell’erogazione, contro una media nazionale inferiore al 9%. Anche gli interventi sugli invasi e sulla rete idrica procedono lentamente, aggravando un quadro già fragile.
Incendi e qualità dell’aria: un ambiente sotto pressione
La Sicilia rimane la regione italiana con la maggiore superficie percorsa dal fuoco, nonostante un leggero miglioramento rispetto agli anni precedenti. Il dato è confermato anche dalle medie del decennio, che mostrano una concentrazione molto elevata del fenomeno. Parallelamente peggiora la qualità dell’aria, con una crescita della presenza di particolato fine PM che supera i valori registrati nel 2022.
di Salvatore Rocca
1 Commenti
Ti sta al conto di chi? Io non pago mafie...
Non voto..