Ogni anno in Sicilia si registrano più di 26mila nuove diagnosi di tumore e oltre 36mila ricoveri legati alle patologie oncologiche. I tassi di sopravvivenza continuano a crescere, in linea con il resto d’Italia, ma la prevenzione delle infezioni resta un pilastro essenziale per chi affronta una neoplasia.
Secondo gli esperti, ogni paziente dovrebbe sottoporsi a cinque vaccinazioni fondamentali durante il percorso di cura: anti-pneumococcica, antinfluenzale, anti-Herpes zoster, anti-HPV e anti-Covid-19.
Il tema è al centro del convegno “La vaccinazione nel paziente oncologico”, oggi all’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania, promosso dalla Fondazione Aiom, nell’ambito della nuova edizione della campagna nazionale dedicata. L’iniziativa prevede un tour in dieci regioni con incontri rivolti a oncologi, associazioni di pazienti e professionisti del team multidisciplinare. La tappa siciliana è resa possibile grazie alla sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline.
Perché i vaccini sono cruciali per chi affronta un tumore
«Il cancro è una malattia sempre più curabile e guaribile», sottolinea Giuseppa Scandurra, direttore dell’UOC di Oncologia Medica del Cannizzaro. «Proteggere la salute del paziente a 360 gradi significa anche prevenire le infezioni, che possono causare ritardi o interruzioni dei trattamenti. Chi affronta una neoplasia ha un sistema immunitario più vulnerabile e alcuni agenti patogeni possono diventare particolarmente pericolosi».
Tra questi, l’Herpes zoster, «una malattia virale acuta che in alcuni casi può essere fatale», spiega Carmelo Iacobello, direttore delle Malattie Infettive della stessa azienda ospedaliera. Il virus provoca dolore intenso e complicanze come ulcere, pancreatiti, miocarditi o disseminazioni cutanee. «Oggi abbiamo un vaccino ricombinante sicuro ed efficace, indicato proprio per le persone con tumori solidi e in trattamento oncologico».
Anche l’influenza può evolvere in forme gravi, causando polmoniti o sindromi da distress respiratorio acuto. «È importante raccomandare l’immunizzazione sia ai pazienti sia ai caregiver», aggiunge Iacobello, «così come la vaccinazione contro il Covid-19, che pur meno diffuso, resta un rischio concreto».
Servizi più accessibili e lotta all’esitazione vaccinale
Per aumentare l’adesione, secondo Scandurra è necessario rendere le vaccinazioni più accessibili: «Dovrebbero essere eseguite nelle stesse strutture in cui i pazienti ricevono i trattamenti anti-cancro».
Un altro punto chiave è contrastare l’esitazione vaccinale, ancora diffusa tra pazienti e familiari: «Si tratta di timori infondati. La ricerca scientifica ha dimostrato che i vaccini sono sicuri e non interferiscono con le terapie oncologiche», conclude la specialista.
La campagna Aiom: informare per proteggere
La campagna “La vaccinazione nel paziente oncologico” è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione Aiom per promuovere la cultura vaccinale tra le persone con tumore. Oltre al tour nazionale, prevede la distribuzione di materiali informativi, un portale dedicato (vaccininelpazienteoncologico.it), spot di sensibilizzazione e attività sui social.
(Adnkronos)
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