La Corte dei conti ha dichiarato l’illegittimità del decreto con cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia, aveva approvato le nuove norme per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, contenute nel decreto n. 190 del 1 agosto 2025.

Secondo i giudici contabili, esiste un inscindibile nesso tra il decreto interministeriale e la delibera del Cipess, già bocciata lo scorso 17 novembre per profili giuridici, tecnici e ambientali. Vista l’inefficacia della delibera, il decreto stesso risulta non conforme alla legge.

Criticità giuridiche e tecniche evidenziate

La Corte dei conti sottolinea l’incompatibilità del decreto con l’articolo 72 della direttiva europea 2014/24/UE, che regola la modifica dei contratti durante il periodo di validità. Tra i principali problemi segnalati:

• Incertezza sul costo complessivo dell’opera: gli aggiornamenti progettuali stimati in 787.380.000 euro sono frutto di una stima e potrebbero portare a variazioni superiori al limite del 50% previsto dalla normativa.

• Mancanza di prove certe da parte dell’Amministrazione sul contenimento degli incrementi di prezzo.

• Cambiamento della natura del finanziamento: l’opera, inizialmente basata anche su investimenti privati, è oggi interamente finanziata con fondi pubblici, modificando la natura del contratto.

Criticità sui risarcimenti e obblighi dello Stato

Le nuove norme non chiariscono cosa accada se lo Stato non rispetta gli impegni e prevedono risarcimenti che non coincidono con quanto stabilito dalla legge, aumentando i rischi giuridici legati all’esecuzione del progetto.

(askanews)