In Sicilia, crescere in famiglie con poche risorse economiche influenza direttamente l’esperienza scolastica e il percorso formativo dei ragazzi. Come evidenziato dall’ultimo rapporto Giovani e Periferie di OpenPolis, le differenze tra centri cittadini e periferie urbane sono evidenti non solo in termini di voti, ma anche di opportunità sociali, economiche ed educative. Palermo, Catania e Messina risultano tra le città più colpite.
Pandemia e peggioramento del disagio sociale
La pandemia ha aggravato la condizione dei giovani, limitando socializzazione e formazione. Chi cresce in famiglie svantaggiate rischia di affrontare una vita adulta con minori opportunità di riscatto sociale. La povertà giovanile nelle città del Sud aumenta il rischio di dispersione scolastica implicita, cioè completare gli studi senza competenze di base sufficienti.
Disparità negli indirizzi scolastici e Neet
I dati mostrano come le scelte scolastiche siano fortemente influenzate dal contesto familiare: nel 2024, solo il 16% dei diplomati liceali erano figli di operai, mentre nei diplomati degli istituti professionali oltre un terzo proveniva da famiglie meno abbienti.
Le città siciliane registrano anche percentuali elevate di Neet (giovani tra 15 e 29 anni che non studiano né lavorano): Catania 35,4%, Palermo 32,4%, con differenze marcate tra quartieri.
Quartieri a rischio: Librino, San Cristoforo e Brancaccio
A Catania e Palermo, i quartieri periferici presentano le criticità maggiori. A Librino, San Cristoforo e Brancaccio, la dispersione scolastica e il disagio economico delle famiglie superano di gran lunga la media cittadina. In questi contesti, la povertà educativa si accompagna spesso a fenomeni di microcriminalità e devianza giovanile.
Interventi e strategie di inclusione
Per contrastare la dispersione, il Comune di Catania ha attivato hub e centri giovanili nei quartieri a rischio. Librino e San Cristoforo ospiteranno centri dedicati a sport, musica e attività formative, gestiti in collaborazione con cooperative e associazioni locali.
L’Osservatorio metropolitano per la prevenzione della devianza minorile coordina protocolli di intervento multidisciplinari con scuole, istituzioni e società sportive, come il Catania Football Club, per offrire opportunità educative e sociali ai giovani più vulnerabili.
Verso una Sicilia più inclusiva
Gli esperti sottolineano che povertà, dispersione scolastica e devianza minorile sono fenomeni strettamente legati e richiedono interventi integrati tra scuola, famiglie e servizi sociali. Solo un approccio coordinato può ridurre le disuguaglianze e offrire ai ragazzi delle periferie un futuro più stabile e sicuro.
Giuseppe Bonaccorsi e Simone Olivelli
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