Benzina, stangata per i consumatori

Benzina, stangata per i consumatori

Benzina, stangata per i consumatori

PALERMO - I prezzi del carburante ormai da settimane salgono sempre più su, come avranno certamente avuto modo di notare gli automobilisti vedendo alle pompe di rifornimento i listini al litro aumentare di giorno in giorno. I prezzi del petrolio sono al momento veramente esosi, con il Brent, il petrolio che detiene circa il 60% del mercato, salito in questi giorni sopra i 70 dollari al barile, segnando il massimo da maggio del 2019, e ciò si ripercuoterà per forza di cose sulle tasche dei consumatori. Un esempio su tutti: è già prevista una stangata solo per il tradizionale pranzo pasquale che potrebbe raggiungere quota 50 milioni di euro. Lo denuncia Assoutenti, associazione specializzata nel settore dei trasporti, che fa i conti sulle ricadute dell’andamento dei carburanti per le tasche delle famiglie, in vista delle festività pasquali. “Oggi un litro di benzina costa il 13,6% in più rispetto allo scorso maggio, quando alla pompa si toccarono i livelli più bassi degli ultimi due anni, mentre il gasolio costa il 13,4% in più – ha spiegato il presidente Furio Truzzi –. Questo significa che per un pieno ad un’auto di media cilindrata si spendono oggi +9,2 euro per la benzina, +8,4 euro per il diesel”. Aumenti dei listini alla pompa che si ripercuoteranno anche sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari, con rincari a cascata sulla Pasqua degli italiani. Considerato che oggi l’85% delle merci in Italia viaggia su gomma, e un pasto percorre circa 2 mila chilometri prima di finire sulle tavole. I costi di trasporti e logistica incidono per circa il 35% sui prezzi finali dei prodotti. “Questo significa - ha detto ancora Truzzi - che solo per il pranzo di Pasqua, che in Italia vale complessivamente 1,2 miliardi di euro di consumi tra cibi e bevande, i rincari dei carburanti potrebbero determinare una stangata da oltre 50 milioni di euro rispetto allo scorso anno”. Una maggiore spesa per le famiglie determinata dai rincari dei prezzi di ortofrutta e alimentari, causata proprio dall’elevato costo dei carburanti alla pompa. Per tale motivo, e a fronte della crescita inarrestabile dei listini ai distributori, Assoutenti ha chiesto al governo di intervenire, riducendo la tassazione che oggi pesa per il 66% su ogni litro di benzina venduto in Italia, e applicando misure in grado di limitare gli effetti negativi immediati del petrolio sui prezzi alla pompa, bloccando le speculazioni che danneggiano i consumatori. Un circolo vizioso che in questo anno di crisi sanitaria ed economica ha portato ad una riduzione drastica dei consumi delle famiglie, che sono scesi, nel 2020, del -10,7% rispetto all’anno precedente. Alcuni settori più di altri risultano colpiti dal crollo della spesa e tra questi, secondo l’Istat, figura il comparto dei trasporti, per il quale i consumi hanno raggiunto quota -24,7%. “Considerata la spesa annua delle famiglie italiane, una riduzione dei consumi del -24,7% nel settore dei trasporti equivale ad una contrazione di spesa per circa 855 euro a famiglia – ha spiegato ancora il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi –. Questo significa che gli italiani per i propri spostamenti e per i vari servizi legati ai trasporti hanno speso complessivamente oltre 22 miliardi di euro in meno nel 2020 rispetto all’anno precedente”. I numeri sono la prova di come l’emergenza Covid abbia impattato sull’economia nazionale e sulle abitudini di spesa delle famiglie, con forti ripercussioni che rischiano di essere scaricate sui consumatori. “Il pericolo infatti è - conclude Truzzi - che non appena si tornerà alla normalità e alla ripresa degli spostamenti il prezzo della crisi venga trasferito sugli utenti finali, attraverso un incremento delle tariffe legate ai trasporti”. Michele Giuliano

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